Riforma dell'Area Operativa - Proposte, verità e bugie

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Riforma dell'Area Operativa - Proposte, verità e bugie

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Pubblicato in carriera _operativa · Mercoledì 24 Apr 2024
Riforma dell'Area Operativa
Proposte, verità e bugie

 1. Due ore di negoziato sono poche per entusiasmi e preoccupazioni  

La Banca ha presentato una proposta di riforma "non negativa", e l’effetto immediato è stato quello di scatenare preoccupazioni ed entusiasmi, entrambi - allo stato - infondati.

Come spiegato dal SIBC nella giornata stessa di lunedì, in quasi 5 ore di diretta web con 200 colleghi collegati e partecipi, siamo alle battute iniziali. Mancano numeri, mancano tempi, mancano tanti elementi essenziali che rendono prematuro cantare vittoria tanto quanto fasciarsi la testa.

E’ ancor più prematuro che qualcuno debba già cominciare ad avvelenare le acque. Ne parliamo in fondo per non rovinare il ragionamento.

 2. Perché questa proposta traccia un terreno di lavoro possibile   

Noi abbiamo apprezzato il fatto che la Banca abbia compreso e inserito nella sua nuova proposta alcuni punti qualificanti della nostra piattaforma (avanzata esattamente un anno fa!).
Qualcuno in alto ha capito che un sindacato che sa ascoltare i colleghi e non fare il portavoce della Banca, sa anche indicare soluzioni in grado di intercettare l’interesse dell’Istituto e quelli della generalità dei colleghi.

Lo abbiamo dimostrato con il welfare aziendale. Lo abbiamo dimostrato con i negoziati su IPCA ed efficienza. Lo abbiamo dimostrato introducendo in Banca il miglior accordo sul lavoro da remoto a livello di banche centrali di tutt’Europa.

Abbiamo anche apprezzato, e molto, che la Banca abbia rinunciato ad alcuni obiettivi perseguiti nell’ultima tornata negoziale, un anno fa: il segmento unico con mansioni indifferenziate; l’abolizione degli scatti in cambio della “elargizione” della formazione (versione hard) o il mantenimento degli scatti annuali, condizionati allo svolgimento della formazione (versione soft).

L’opposizione del SIBC e dell’intero tavolo di maggioranza ha avuto un ruolo decisivo per impedire accordi “a perdere”.
 
 3. Elementi palesi ed elementi ancora ignoti (troppi). Il ruolo del Sindacato: negoziare   

Questo non basta a cantare vittoria.
La proposta della Banca non nasconde gli obiettivi aziendali, come la possibilità di abbassare i livelli retributivi d'ingresso (non si è capito in relazione a quali mansioni), avere mani libere per poter attribuire al personale inquadrato nel segmento più basso anche mansioni più qualificate di quelle formalmente previste oggi.
Nasconde invece altri elementi, tutti fondamentali per poter esprimere un giudizio serio. Elementi sui livelli economici, sulla dinamica economica aggiuntiva, sui flussi di passaggio futuri tra i due Segmenti e quelli verso l’Area Manageriale, sulle risposte da assicurare ai tanti Coadiutori che vedono affievolire il loro ruolo senza che si aprano prospettive alternative, sui meccanismi di avanzamento economico e professionale, generali e per i singoli gradi, connessi all’atto del reinquadramento.
Per questo ci rivolgiamo a tutti i colleghi: sostenete il nostro lavoro, che è negoziare, negoziare, negoziare, perché ci sono tanti aspetti decisivi necessari a definire un modello intelligente, vantaggioso per la Banca e per tutti i colleghi. Sostenete il SIBC!
 
 4. Post Scriptum. Due ore di negoziato sono già sufficienti a qualcuno per raccontare bugie. Chapeau!  

Post Scriptum - Lo diciamo in amicizia ma con franchezza a CGIL-CISL-UIL: si può partecipare a un processo di riforma importante, delicato e complesso con proposte intelligenti, che sicuramente sono in grado di elaborare, o con critiche anche feroci ma fondate.
Mettere però in bocca alla Banca l’affermazione secondo cui sarebbero “i sindacati maggioritari a non volere” un contratto unico tra le due Aree del personale, aggiungendo “evidentemente, per mere questioni di rappresentatività” è un segnale di un approccio “disinvolto” rispetto alla realtà. Ognuno sa che il SIBC, che è il secondo sindacato più rappresentativo dell’Area Operativa e presto anche il secondo nell’Area Manageriale, questa proposta l'ha avanzata eccome, da ultimo l’11 marzo scorso e in modo pubblico (Bisogna “partire dal “contratto unico”, che superi la divisione in due del regolamento del personale  - dimostrazione plastica dell’assenza di coesione e di spirito unitario del personale”, in “Cosa diremo al Governatore” - risposta del Governatore: “Intanto cerchiamo di sistemare meglio l’Area Operativa”). E allora, cari CGIL-CISL-UIL: chi sono questi "sindacati maggioritari"?
Sempre ieri ci è stato riferito che uno di questi sindacati avrebbe anche inviato ai propri iscritti un’“informativa riservata” che accusa FALBI e SIBC di essere contrari al reinquadramento volontario dei Coadiutori nell’Area Manageriale. Questa è davvero grossa: li preghiamo di dire dove, quando e come il SIBC si sia espresso in questi termini. Abbiamo in passato riferito - anche in video e in voce - della contrarietà della Banca a questa ipotesi, che chi ha senno capisce essere tutt'altro paio di maniche. Bisognerebbe avere più rispetto, se non per la verità, almeno per i propri iscritti.


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