Lavoro da remoto: Anarchia o sabotaggio
Pubblicato in orario di lavoro · Venerdì 21 Lug 2023
Lavoro da remoto Anarchia o sabotaggio?
Commissione presa-in-giro, il Launchpad come arma letale,
le rinunce al magico mondo Bankit
1 . Modello ibrido di lavoro. E' anarchia o sabotaggio organizzato?
Delle due, l’una.
O in Banca non c’è una guida né un indirizzo chiaro, per cui il primo che arriva prende l’iniziativa che gli pare e nessuno si sente in diritto-dovere di fermarlo, anche quando eventualmente la si faccia “fuori dal vaso”.
Oppure la guida c’è, e ha dato un input molto chiaro: “combattere il lavoro da remoto”. Per cui, si spiegano tante cose, compresa questa parossistica ricerca di accontentare il Sovrano come meglio gli riesce, a costo di terremotare il Regolamento del Personale.
2. A cosa (non) servono le Commissioni in questa Banca?
Scossa numero uno: epicentro, GEP. La Banca d’Italia ha firmato a dicembre 2021 un accordo che prevedeva la riunione semestrale della Commissione mista che ha il compito di monitorare l’applicazione dell’accordo sul lavoro da remoto.
In 19 mesi dall’’accordo, o volendo essere buoni in 16 mesi dall’entrata in vigore, la Commissione è stata convocata... una volta e mezzo (la seconda riunione sarà alla fine di luglio, ndr).. Per cui, o il Regolamento del Personale è stato disatteso, o in Banca un semestre dura 8-9 mesi.
E’ stato inoltre disatteso (o si è rivelato fasullo) l’impegno del Servizio GEP a fornire i dati disaggregati per Struttura, chiesti da tutte le Organizzazioni sindacali, per poter analizzare con un minimo di raziocinio le diverse modalità applicative. Invece, anche per la prossima riunione la Banca ha inviato dati "criptati", ossia aggregati per Dipartimenti e per Filiali, quando - salvo non ci siano state modifiche regolamentari all'insaputa di tutti - l’applicazione del modello spetta ai SINGOLI Capi del Servizio e ai SINGOLI Direttori di Filiale. Presentare dati aggregati presenta un modestissimo valore informativo.
3. Combattere il lavoro da remoto è più importante che sistemare gli organici
Scossa numero due: epicentri diffusi in tutt’Italia, ma… in realtà GEP.
Nelle varie graduatorie di concorso, non poche ragazze e ragazzi vengono spediti - come sempre è stato - in luoghi lontani dalla propria residenza e dai propri centri di interesse, in relazione alle esigenze delle diverse strutture di lavoro. Al problema "città", si aggiunge però ora il problema "divisione" di assegnazione.
Aggiungere alla distanza chilometrica la collocazione in divisioni a ridotta possibilità di accedere al lavoro da remoto sta provocando (e provocherà nelle prossime settimane) una serie di rinunce all’assunzione senza precedenti.
La possibilità di lavorare da remoto non è più un optional nel mondo del lavoro. I giovani guardano altrove, se non hanno queste possibilità.
E’ cambiato il mondo, ma alcuni hanno difficoltà nell’accettarlo.
Domanda: davvero è più importante "combattere il lavoro da remoto" che sistemare una buona volta gli organici della Banca? Ma chi decide le priorità?
4. Il modello gestionale della Banca: il tasto "fine del mondo" del Launchpad per i Capi
Scossa numero tre: epicentro Campania, ma in realtà - anche qui - GEP. Ricordate quel simpatico messaggio in cui menavano per il naso i colleghi, decantando le nuove funzionalità del Launchpad per programmare i giorni di lavoro da remoto? Il SIBC (e solo il SIBC) si accorse che il messaggio nascondeva un’arma micidiale per sabotare il lavoro da remoto: il tasto “fine del mondo”.
Vi era scritto infatti che “I Capi delle divisioni possono “bloccare” nella fase di pianificazione uno o più giorni, destinandoli ad attività in presenza (ad es. incontri o eventi specifici)”.
Noi del SIBC fece notare che esistono “Dirigenti cui pruderanno le mani con questa funzionalità, infilando incontri a scacchiera per “bloccare” più giorni possibili”, e chiedemmo ai maghi di GEP “che senso ha “bloccare” (in modo indiscriminato) quando si può già non approvare una specifica pianificazione, a patto che vada contro motivate “esigenze di servizio””
Silenzio assoluto da GEP, ma la risposta è arrivata, eloquente, dalla ridente Campania, dove il titolare di una Divisione (l’unica in tutt’Italia dove si lavora?) ha cliccato all’impazzata bloccando una serie inverosimile di giornate in soli due mesi (14, 17, 21 e 28 luglio; 4, 9, 10, 11, 16 e 17 agosto); giornate per le quali, tuttavia, nessuno ha notizia di “incontri o altri eventi specifici” programmati, tenuto pure conto che il medesimo Titolare avrebbe inserito lavoro da remoto (a proprio nome) in giornate bloccate per gli altri colleghi (sic!!).
Ora, sia chiaro: questi casi un po' patetici (solitamente derubricati in "più realisti del re") ci sono sempre stati.
Ma il punto è che se il Servizio GEP non richiama immediatamente i titolari a usare quella funzionalità esclusivamente per i fini dichiarati, vuol dire che quella descritta non è un’anomalia, ma l’esatta conferma di quanto denunciato dal SIBC: l’interpretazione del volere del Vertice.
Di fatto, il dubbio se siamo davanti a una situazione di anarchia o di sabotaggio non ha motivo di esistere.
L'anarchia è esattamente uno degli strumenti con i quali l'Amministrazione sta cercando disperatamente di sabotare il lavoro da remoto.
PS: non abbiamo parlato oggi dei “muti-alla-nascita”, ossia i Capi Servizio, Direttori di Filiale e alcuni Capi Dipartimento da noi sollecitati sul tema dell’attivazione della facoltà “12-120”, e inabilitati a rispondere.
Non se ne abbiano a male, nonostante vorrebbero tanto che ci dimenticassimo della loro esistenza, torneremo presto a occuparci di loro.
