
Abbiamo scritto più volte sugli impegni, assunti dalla Banca, volti a finanziare lo Stato - esplicitati sotto il Governatore Visco anche nel Piano strategico 2023-25 - e per conseguenza a ridurre gli investimenti e la spesa dell’Istituto, entrambi necessari a mantenere adeguata la Banca d'Italia ai molteplici e complessi compiti che le sono affidati.
Infatti, rileviamo che la sistematica riduzione dei vari budget assegnati sta comportando di fatto il contenimento o la riduzione delle attività svolte, e sta anche intaccando molti diritti acquisiti nel tempo dal Personale.
Infatti, rileviamo che la sistematica riduzione dei vari budget assegnati sta comportando di fatto il contenimento o la riduzione delle attività svolte, e sta anche intaccando molti diritti acquisiti nel tempo dal Personale.

Neanche un mese fa, l’Amministrazione comunicava (prot. n. 34710/24) il trattamento fiscale e contributivo per i fringe benefit erogati nel 2023. Non sfuggiva la "nota Ponzio Pilato" che informava la scelta della CSR per cui “per i prestiti rinegoziati il ricalcolo è stato effettuato applicando il TUR vigente alla data di concessione del prestito originario”, senza che nulla venisse esplicitamente obiettato dai massimi esperti fiscali della Banca.
Ma se conosciamo la Banca, quella precisazione non era stata buttata lì a caso e, d’altronde, avevamo noi stessi dubbi sulla correttezza della soluzione proposta, espressi tramite il nostro rappresentante in Consiglio CSR, e riportati in modo trasparente nella nostra recente comunicazione pubblica sulla Cassa.
Ma se conosciamo la Banca, quella precisazione non era stata buttata lì a caso e, d’altronde, avevamo noi stessi dubbi sulla correttezza della soluzione proposta, espressi tramite il nostro rappresentante in Consiglio CSR, e riportati in modo trasparente nella nostra recente comunicazione pubblica sulla Cassa.