
Bicchiere mezzo pieno: se per parlare male di un accordo, bisogna dare i numeri al lotto, allora quell’accordo non è così male!
Bicchiere mezzo vuoto: a differenza di Cida e Uil, ognuno a modo suo dispensatore di buonumore con freddure “involontarie” fuori dalla realtà, dobbiamo constatare che Cgil e Cisl hanno imboccato la via del non-va-mai-bene-niente, a costo di raccontarvi un sacco di fandonie.
A questo proposito, ci permettiamo di rivolgere loro dieci domande, se non si offendono troppo (non si sa mai).
Bicchiere mezzo vuoto: a differenza di Cida e Uil, ognuno a modo suo dispensatore di buonumore con freddure “involontarie” fuori dalla realtà, dobbiamo constatare che Cgil e Cisl hanno imboccato la via del non-va-mai-bene-niente, a costo di raccontarvi un sacco di fandonie.
A questo proposito, ci permettiamo di rivolgere loro dieci domande, se non si offendono troppo (non si sa mai).

Udite, udite, squillano le trombe: ci vengono riportati, dai nostri osservatori nei territori nobili dell'Impero, movimenti affannosi di stuoli di cortigiani e palafrenieri.
Costoro, abbandonata al suo destino ogni altra priorità, si stanno preparando ad accogliere il nuovo vertice della nostra gloriosa istituzione, concentrati a studiare l'esatta posizione per guadagnare un posto al Sole, nulla curandosi se, per giungere allo scopo, devono calpestare tutto ciò che è loro d’intralcio. E così, mentre la Stanza del nostro Numero Uno uscente, ma ancora in carica, è tuttora occupata, assistiamo allo spettacolo in cui la classe dirigente di questa banca centrale si distingue da anni: la smodata corsa alla visibilità, nel caso specifico verso il futuro primo inquilino di palazzo Koch, ormai vicino ai blocchi di partenza.
Costoro, abbandonata al suo destino ogni altra priorità, si stanno preparando ad accogliere il nuovo vertice della nostra gloriosa istituzione, concentrati a studiare l'esatta posizione per guadagnare un posto al Sole, nulla curandosi se, per giungere allo scopo, devono calpestare tutto ciò che è loro d’intralcio. E così, mentre la Stanza del nostro Numero Uno uscente, ma ancora in carica, è tuttora occupata, assistiamo allo spettacolo in cui la classe dirigente di questa banca centrale si distingue da anni: la smodata corsa alla visibilità, nel caso specifico verso il futuro primo inquilino di palazzo Koch, ormai vicino ai blocchi di partenza.