Riforma dell'Area Operativa - Tu chiamale se vuoi... SENSAZIONI
Pubblicato in carriera operativa · Giovedì 28 Nov 2024 · 4:30
Riforma dell'Area Operativa
Tu chiamale se vuoi... SENSAZIONI
Per riassumere l’incontro di ieri sulla riforma dell’Area Operativa e per raccontare questa Amministrazione, basterebbero le due slides più sotto commentate, o la frase che ci siamo sentiti rivolgere dalla Delegazione aziendale “voi dovete dare ai vostri iscritti la sensazione che con questa riforma ci saranno più promozioni per tutti”.
“Tu chiamale se vuoi… sensazioni”, canterebbe Battisti.
L’incontro, per il resto, ha offerto un modesto specchietto per le allodole, e numerosi e pesantissimi passi indietro per tutti, in termini di impatti della valutazione sulla retribuzione di ciascuno.
Lo specchietto per le allodole è la riduzione da 20 a 10 anni del tempo per avere il requisito di scrutinabilità per il passaggio da Segmento Addetto a Segmento Specialisti dell’Area Operativa. Come tutti sanno perfettamente, si può facilmente essere scrutinabili e rimanere fermi a vita: basta mantenere come oggi lo zerovirgola percento di promozioni annue.
I passi indietro sono invece numerosi.
Viene meno ogni automatismo retributivo (diventa quindi “discrezionale” l’attribuzione del livello biennale, che sostituirebbe l'attuale scatto annuale). Oltre a non essere corrisposti in caso di valutazione insufficiente (come oggi, ma con un danno doppio essendo biennale), si introduce il
“caso intermedio” di attribuzione ritardata di un anno del livello, in caso di performance "inferiori allo standard” discrezionalmente fissato dall’Amministrazione.
Si introduce così il “terzo anno” anche nell’Area Operativa (come in quella Manageriale), ma non il “primo anno” (a differenza dell’Area Manageriale), probabilmente perché nessuno è ritenuto in grado di compiere prestazioni sopra lo standard. A differenza dell’Area Manageriale, inoltre, i livelli non sarebbero neanche lontani
parenti dei "tre volte gli scatti annuali pesanti originari (in Area Manageriale sì), non vengono prospettati i 2,5 scatti di “premio di reinquadramento” (agli Operativi dovrebbero bastare gli 1,5 dati del 2016) né meccanismi di reinquadramento studiati per attribuire altri 2.200 euro l'anno permanenti, per il solo giochetto dell’inquadramento per approssimazione superiore.
L’ introduzione dei passaggi al
terzo anno per “prestazioni sotto lo standard” ha intenti intimidatori. Alla Banca non interessa punire i pochissimi che non hanno voglia di lavorare (nessuno è così matto da impostare una riforma di sistema in funzione di un pugno di scansafatiche, che esistono in qualunque azienda), ma interessa mettere in riga chi non scatta sull’attenti. Non a caso è introdotta una “valutazione comportamentale” (che può dar luogo appunto al ritardo nell’attribuzione del livello). Richiesti di spiegazione su questa voce, abbiamo ascoltato una supercazzola da cui si è capito unicamente che si vuole introdurre nell’Area Operativa il veleno già introdotto in quella Manageriale: l’ortodossia, la mancanza di dissenso, il cui grimaldello è il classico “punirne uno per educarne 100”.
Non viene nemmeno rimosso il concorso per il passaggio a Specialista, unico esemplare rimanente in Banca di concorso nei passaggi all’interno di un’Area. Si può diventare Funzionari generali senza mai vedere un brandello di concorso, ma guai a passare da Addetto a Specialista senza il vaglio occhiuto di un concorso.
Per il passaggio a Specialista, infatti, invece di basarsi su fattori oggettivi che attribuiscono punteggio (anni di anzianità ante riforma, cicli formativi post riforma, titoli di studio, eventualmente integrati da esiti di test a risposta multipla legati all’attività svolta) avrebbe valore solo una prova orale, quindi le modalità opache e non verificabili che conosciamo.
Resterebbe inscalfita persino la mobilità per i passaggi di Segmento e di Area.
Naturalmente, la richiesta di fornire numeri e/o percentuali sui passaggi di Segmento e di Area è rimasta ancora una volta delusa, con la promessa che al limite “si definiranno a conclusione del negoziato, per il solo triennio successivo”.
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Più passano gli incontri, più appare a tutti inutile e provocatoria questa riproposizione stantia di un pastone iniziato male e che ogni volta peggiora.
Per questo, riteniamo molto grave che le Organizzazioni sindacali non assumano iniziative chiare di contrasto alla proposta aziendale.
Come noto, noi abbiamo fatto una proposta alternativa precisa, che tiene conto dei vincoli che la Banca ha evidenziato su alcuni punti del negoziato.
Siamo disponibili ad ascoltarne altre, in un quadro di trasparenza davanti ai colleghi. Non siamo disponibili a riunioni carbonare dove si decidono le “sensazioni” da dare ai colleghi. Abbiamo anche dato disponibilità a convocazioni unitarie. Invano.
Constatiamo infatti che un’impostazione basata sulla concretezza e sulla trasparenza non ha trovato sinora particolari riscontri da altre Organizzazioni sindacali. Sembra preferirsi, per una strisciante complicità, lasciare che questa stralunata proposta della Banca sia l’unica di cui discutere.
Ribadiamo formalmente all’Amministrazione (i colleghi lo hanno capito benissimo), che la sua proposta NON ha il consenso del SIBC.
Continuare a esporla significa voler perdere tempo, o ritenere di poter contare, alla bisogna, su una maggioranza alternativa per firmarla.
Ai colleghi, e non alla Delegazione aziendale o alle segreterie sindacali, l’onere di decidere l’esito del negoziato.