No carriere, no IPCA, no efficienza, no Filiali (ma si applaude lo stesso) - Paure immotivate o problemi reali?
Pubblicato in negoziati · Martedì 26 Nov 2024 · 4:30
No carriere, no IPCA, no efficienza, no Filiali
(ma si applaude lo stesso) - Paure immotivate o problemi reali?
Quanto dichiarato da una O.S. quest’oggi a proposito dell’integrazione dell’IVASS in Banca d’Italia fa chiarezza per due ordini di ragioni.
La prima è perché conferma il carattere carbonaro dell’operazione. Fino a quando il SIBC non ha sollevato il problema, nessuno parlava dell’argomento. Ora improvvisamente si scopre che alcuni conoscono molti particolari su questo progetto di integrazione con annessa sottoposizione del 70% del personale di Banca ai nuovi ingressi.
La seconda ragione di chiarezza è il fatto che questa O.S. propone (o comunica?) un progetto di integrazione allarmante. “Prevede” la creazione di un ulteriore Dipartimento (la crescita incontrollata di Dipartimenti e Servizi “isolati” segna la fine del modello dipartimentale e si accompagna allo scempio della rete territoriale), il “Dipartimento Assicurativo” (c’è già il nome) che a detta di quella Organizzazione “… potrà garantire sviluppi di carriera e posizioni di avanzamento dedicate”. Tenuto conto dei gradi elevatissimi di accesso, è singolare vengano previsti pure percorsi dedicati a tutela delle crescite individuali, invece di essere comparati con gli attuali colleghi di Banca, cui resta il percorso di carriera irto e complicato a cui sono già attualmente destinati.
Purtroppo, ci sono criticità evidentemente non comprese a sufficienza, dal momento che quella O.S. corre pure a precisare che queste nuove posizioni sarebbero “… non lesive dei diritti di chi già lavora in Ivass e in Banca d’Italia”. In IVASS sicuramente; per la Banca d’Italia avevamo, per così dire, alcuni "dubbi".
Ma ci spiegano che siamo sciocchi noi a pensare che far entrare tutto d’un botto quasi 400 persone (di cui oltre 300 manageriali) nella compagine d’Istituto, potesse avere un qualche effetto negativo – non fosse altro per i numeri di cui si tratta - sulle prospettive di carriera e di avanzamento economico di Esperti e Consiglieri, già bistrattati questi ultimi dalla riforma “a perdere” del 2016, e ovviamente degli Operativi gravati dal “soffitto di cristallo” imposto sull’intera carriera da decenni di promesse tradite.
Sciocchi noi a pensare che – con la Banca impegnata a lesinare sull’IPCA dovuta, dell’1,9% (circa € 20 milioni) – potesse essere un problema più significativo aggiungere un carico di oneri per il personale di altri € 52,2 mln (al netto dei reinquadramenti, ndr!).
Sciocchi noi a temere che i soliti furbetti della politica possano scaricare sul nostro Istituto soltanto i costi, senza attribuirci i “contributi di vigilanza” obbligatori per legge a carico degli intermediari.
Sciocchi e cinici noi a chiederci chi pagherà per il reinquadramento del personale entrante (proveniente da stipendi più bassi), chi per le promozioni, chi per i passaggi di livello.
Per fortuna, ci hanno insegnato oggi che “un’attenta collocazione organizzativa (Dipartimento Assicurativo)” è la panacea per azzerare preoccupazioni “prive di qualsiasi fondamento giuridico, infarcite di notizie false” diffuse al solo “scopo di generare paure immotivate”.
Tutto questo ardore sindacale, assente su altri temi negoziali pure rilevanti, ci mette oggi di fronte a un dubbio amletico: ma vuoi vedere che l’integrazione dell’IVASS è talmente desiderata dai Sindacati al fine di incrementare la propria rappresentatività, che rischiamo accordi a perdere con la Banca su altre trattative? (o l’ennesimo nulla di fatto, che è la stessa cosa?).
Non facciamoci distrarre dal dito, e guardiamo la luna in alto: ci sono questioni rilevanti da porre al Vertice dell’Istituto, ora che si tratta sulla riforma dell’Area Operativa, sull’IPCA, sull’efficienza aziendale, sull'organizzazione dell'Istituto. Davvero le uniche cose che ci si può aspettare sono la proposta di un’efficienza aziendale ridicola dello 0,2% lorda, il sequestro ritorsivo dell’IPCA, una riforma della carriera operativa “a costo zero” e i tagli delle Filiali? Che fine faranno i “contributi” che l’Ivass oggi incassa? L’obiettivo dell’Amministrazione è per caso sempre il solito: riversare il più possibile allo Stato, per garantirsi una ricca vecchiaia?
Essendo sciocchi, lo ribadiamo:
- l’ingresso di centinaia di persone in gradi a cui aspirano tanti colleghi già in servizio non è privo di effetti sui colleghi Operativi ed Esperti che ad essi verrebbero sottoposti.
- l’ingresso di centinaia di persone a parità di grado di altri colleghi, ma con anzianità di grado superiori, non è privo di effetti, specie per i colleghi Consiglieri
- l'ingresso di centinaia di persone che potrebbe portare a un significativo aumento del costo del personale non è privo di effetti, specie quando si è così "sensibili" alle sciocchezze che scrivono certi giornali.
Non abbiamo alcuna intenzione di “generare paure immotivate e prive di fondamento”, o di danneggiare chi lavora in IVASS: poniamo solo problemi reali.
Certo che, se questi “previsti” sono gli scenari tracciati, non c’è da stare preoccupati, ma letteralmente allarmati dal danno che si può abbattere sul personale della Banca d’Italia.
Invitiamo i colleghi a non rimanere fermi, vittime della rassegnazione!