La supremazia della ragionevolezza
Pubblicato in negoziati · 26 Ottobre 2023
La supremazia della ragionevolezza
Come vanno i negoziati su RUP-DEC, contrattisti e turni SOC
Guardiamo ai negoziati, sviluppatisi dopo la firma dell’accordo IPCA, su argomenti come incentivi previsti dal Codice appalti (RUP/DEC), regolarizzazione contrattisti (passaggio a ruolo altrimenti sembra che erano irregolari), istituzione di turni pesanti (notturni) presso il settore SOC del Servizio GES.
Sugli incentivi del Codice appalti, la negoziazione era “pro-forma”: sia perché si tratta di misure legate da specifiche previsioni di legge, sia perché derivante da un testo già lavorato per due anni da una commissione tecnica che di volta in volta aggiornava le previsioni rispetto alla normativa esterna che cambiava.
Sulla regolarizzazione dei contrattisti, è finalmente da apprezzare il definitivo superamento della categoria di personale a contratto che aveva diritti e doveri diversi dal resto del personale a ruolo, pur avendo sempre più un contenuto lavorativo condiviso con altri colleghi: una battaglia storica del SIBC. Come per tutte le immissioni a ruolo, la determinazione del grado/segmento è strettamente legata alle mansioni svolte, già da anni in larga parte sovrapponibili a quelle del personale in servizio.
I problemi sono sorti sul tema dell’introduzione dei turni pesanti nel settore SOC del Servizio GES. Problemi derivanti da tante ragioni che la Banca deve comprendere: la singolarità di tale progetto rispetto al panorama di tutte le Banche centrali in Europa, l’impatto potenzialmente regressivo sullo sviluppo professionale dei colleghi coinvolti, le ripercussioni negative sull’organizzazione personale e familiare, in fase di avvio ma anche in situazione prospettica.
Noi siamo sempre convinti della supremazia della ragionevolezza, a condizione che sia esercitata da tutte le parti. Non c’è dissidio che non sia superabile se le parti si parlano in modo aperto e capacità di ascolto. Ma raggiungere risultati sensati e sostenibili è come la pace nei conflitti: dipende da tutte le parti coinvolte. Il confronto negoziale è il luogo in cui argomentare le proprie ragioni e ascoltare quelle altrui. La rigidità, o peggio ancora le ritorsioni, vanno accantonate per verificare se (sottolineiamo se) è possibile o meno trovare un accordo condiviso.
L’unica certezza è che non sarebbe ammissibile una sorta di paralisi negoziale da parte della Banca, che ha assunto impegni molto precisi in termini di confronto negoziale sia sul tema degli inquadramenti, sia per condividere con le Organizzazioni sindacali i termini su cui basare la prossima gara di appalto per il welfare aziendale.
I colleghi (tutti) guardano con attenzione cosa fa la Banca, cosa fanno i sindacati. Prima di accusare questo o quell’altro di cose ridicolmente inventate, sarebbe utile ricordarsi che il compito dei sindacati (tutti) è dare risposte concrete e portare accordi positivi.
Quello della Banca è assicurarsi che le proprie “fantasie” organizzative trovino persone disposte ad attuarle e un adeguato consenso sociale.
E quello dei colleghi, è contribuire alla supremazia della ragionevolezza: anche le buste paga di ottobre, e molto di più quelle di novembre, stanno lì a dimostrare che questo è nel loro diretto interesse.
L’alternativa alla supremazia della ragionevolezza purtroppo esiste sempre: come scrivevano Fruttero e Lucentini, è la prevalenza del cretino.