Il miraggio del trentennale
Pubblicato in vita aziendale · Mercoledì 27 Mar 2024
Il miraggio del “Trentennale”
Gli eroi non riescono
La risposta fornita dalla Banca alla richiesta corale di ripristinare la scadenza del "Trentennale" (spudoratamen-
te suggerita sin dalla denominazione, ndr) è onestamente deludente.
Come noto, la celebrazione dei trent'anni di lavoro è "mancata" per più anni in coincidenza con la pandemia. Ora, che la pandemia è cessata, e la Banca ancora lacrima al pensiero della socializzazione perduta, era stato chiesto da più parti di ristabilire quella che non è "un'abitudine" di quegli sfaticati di lavoratori, ma la doverosa applicazione del Regolamento del personale (art. 138/I e art. 118/II).
La motivazione addotta dalla Banca (nell'ultima lettera alla Falbi) per non recuperare il tempo perduto, e trasformare il "trentennale" in "trentaquattrennale" non è intellettualmente ammissibile, essendosi trincerata dietro non precisate "norme di sicurezza" e "vincoli logistici esistenti".
Ora, salvo che per esigenze di "sicurezza" non si alluda al malanimo che si teme di incontrare in qualche collega, è ben noto che la Banca dispone di spazi sufficientemente ampi, sia nel "polo Nazionale" che nel "Centro Donato Menichella", da poter agevolmente gestire numeri assai rilevanti, come infatti avviene in occasione delle relazioni annuali del Governatore, del Direttore dell'UIF e così via.
E' quindi una scusa bella e buona, che se anche fosse vera, non sarebbe comunque una ragione per non organizzare la celebrazione due volte o più volte l'anno, fino a ristabilire la normalità.
Avevamo chiesto, retoricamente, due anni fa: "Se non si vuole trasformare il trentennale in trentatrennale, bisogna organizzare più “festeggiamenti” in corso d’anno. Riusciranno i nostri eroi…?"
Ecco, gli eroi - pur avendo due anni a disposizione - non sono riusciti. Il fatto che - incidentalmente - i ritardi organizzativi prolunghino e amplifichino i risparmi economici per la Banca, e il fatto che qualche collega che ha cominciato la vita lavorativa fuori dalla Banca possa nel frattempo andare in pensione, è solo una involontaria coincidenza.