Filali: eppur ci si muove, ma... in quale direzione? Analisi: la gestione del contante
Pubblicato in Filiali · Venerdì 02 Ago 2024 · 5:30
Filiali: eppur ci si muove, ma... in quale direzione?
Analisi: la gestione del ciclo del contante
Tutt’intorno il mondo si muove velocemente, cambia e sovverte i riferimenti del nostro modo di vivere, dell’economia e della finanza. La tecnologia, i cambiamenti climatici, la pandemia, l’agonia della globalizzazione, le stragi delle guerre, la pirateria informatica sempre più sofisticata, un crash crowdStrike che blocca mezzo mondo per un errore in un file e tantissimo altro. Nel nostro piccolo, l’Italia: scarsa conoscenza finanziaria, tanti contenziosi e sfiducia su operatori e autorità finanziarie, ampio ricorso al contante, crescente necessità di servizi pubblici efficaci, oltre che efficienti, moderni e digitali, da affiancare a quelli tradizionali.
Come risponde la Banca d’Italia al cambiamento, all’esigenza di accrescere il benessere sociale ed economico, la resilienza e la competitività del Sistema Paese?
In troppi casi, contenendo e riducendo il ruolo pubblico che svolge, anche quando più efficace ed efficiente di quello degli operatori privati: in controtendenza a un ruolo più pervasivo che l’U.E. richiede alle autorità nazionali e che altre BCN svolgono, nonostante l’ampiezza crescente dei compiti e della richiesta di servizi da parte dell’utenza. Risorse insufficienti alle funzioni affidate, intaccano l’efficacia, l’ampiezza e la qualità dei servizi resi alla collettività.
Sul piano territoriale, si porta avanti - dopo diversi interventi già realizzati, nuovi annunci, task-force, anticipi e “indiscrezioni” - un progetto concepito negli anni ‘80 dello scorso secolo, che prevedeva compiti accentrati per fare “massa critica” e la specializzazione funzionale delle Filiali, al non trascurabile prezzo del progressivo ritiro dal territorio.
Ci chiediamo quale verifica sia stata condotta sui risultati di quel progetto vecchio e obsoleto, concepito in un mondo che non esiste più. Ci chiediamo se si sia approfondito cosa realmente occorre oggi all’Italia, per rendere efficaci ed efficienti i sistemi finanziari, dei pagamenti e il circuito del contante, oltre la moneta digitale. Ci chiediamo se quanti sono chiamati a decidere siano consapevoli che i profondi cambiamenti nei compiti assegnati, meno operativi ma molto più ampi e complessi, richiedono - invece di una desertificazione territoriale - una profonda trasformazione del modo di lavorare a partire dal riconoscimento di uno status di inquadramento coerente.
Più utile al Paese e alla Banca, per affrontare i veri nodi e le esigenze di cambiamento organizzativo e gestionale, funzionali agli alti compiti assegnati all’Istituto, sarebbe una preventiva, costruttiva, dialettica con le Organizzazioni Sindacali, svincolate dal pensiero unico dominante e portatrici della visione di chi opera concretamente nell’Istituto al servizio del Paese.
Il Sindacato Indipendente intende fornire comunque il proprio contributo sul ruolo della Banca, inizialmente in materia di circolazione del contante e, nelle prossime settimane, nella vigilanza prudenziale e di compliance, nella tutela della clientela bancaria e finanziaria, nell’antiriciclaggio, nei servizi all’utenza, nei recenti compiti assegnati e quelli in arrivo, nell’organizzazione del lavoro in Banca d’Italia.
LA GESTIONE DEL CICLO DEL CONTANTE
Già un anno fa denunciammo le criticità delle scelte della Banca (“guerra all’utilizzo e ai costi del contante”) consistenti nel:
- favorire l’esternalizzazione della gestione del contante da parte delle banche, con le conseguenze che ne sono derivate (ammanchi, assalti a furgoni e sale-conta, aumento dei premi assicurativi, sfruttamento dei lavoratori), anche in termini di accesso ai diversi tagli e disponibilità ad accettarli in pagamento o in versamento;
- chiudere Filiali e concentrare le attività di distribuzione, trattamento e ritiro delle banconote su 6 Filiali STC sparse (a caso) nella penisola e sulle Filiali superstiti, ma non tutte; le maggiori distanze e i maggiori rischi da coprire da coprire hanno fatto lievitare i costi a carico degli operatori e, quindi, della clientela.
- avviare un circuito per le monete confidando nella capacità del mercato, poi nel “borsino”, poi costringendo gli operatori istituzionali a versarle su Roma e poi anche su Foggia e Piacenza; tentativi tutti falliti;
- indurre gli operatori a disattendere gli orientamenti loro imposti e indirizzare i flussi di contante dove più conveniente, investire in ATM che ricircolano le stesse banconote ricevute, concentrare l’intermediazione delle banconote in prevalenza nei tagli 20 e 50.
Nonostante la virata sulla posizione strategica assunta dall’Eurosistema per il contante, di neutralità rispetto all’uso dei diversi strumenti di pagamento e volta a salvaguardare il ruolo del contante e garantire la sua ampia disponibilità e accettazione, le toppe messe (riassegnazione del trattamento del contante a qualche Filiale, moral suasion e qualche accordo per erogare il 10€ o per spostare i flussi) non hanno inciso molto sul buon funzionamento del ciclo del contante. Le stesse indagini sui punti di accesso, così come poste, indicano disponibilità apparenti (trascurano l’accesso ai diversi tagli), visto che le banche, oltre a diradare sportelli e ATM, negano alla clientela i tagli divisionali e addirittura rifiutano di accettare pagamenti e versamenti con banconote di taglio alto, lievemente danneggiate o sporche e con monete metalliche.
A oltre 20 anni dall’introduzione dell’euro non esiste un circuito integrato del contante con ruoli omogenei delle BNC e degli operatori privati. Solo il superamento di una logica aziendalista tesa a massimizzare i risparmi per la Banca attraverso la contrazione del proprio ruolo e l’impiego di risorse inadeguate, sia in termini di strutture dedicate che di dotazioni organiche e tecnologiche, può ridare all’Italia un ciclo del contante virtuoso.
Occorre, con una capacità produttiva adattabile alle variazioni della domanda, riportare il trattamento e la custodia del contante all’interno di tutte le Filiali della Banca, nessuna esclusa, così rafforzando: i servizi resi agli operatori del settore, anche sperimentando forme moderne di co-working; il monitoraggio e i controlli sui gestori del contante; la collaborazione e la formazione specialistica degli operatori professionali (pubblici e privati); l’educazione finanziaria per le diverse categorie di imprese e cittadini (Edufin, PCTO).
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