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Sindacato Indipendente Banca Centrale
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Anche quest’anno si è consumato il consunto rito dell’attribuzione dei livelli economici e i risultati sono esattamente quelli denunciati da anni dal SIBC. OLTRE UN QUARTO DEI DIRETTORI (27%) RICEVE LO SCATTO AL PRIMO ANNO SOLO IL 9% DEI CONSIGLIERI E APPENA IL 7% DEGLI ESPERTI I numeri dicono tutto: l'Area Manageriale non esiste, esistono due Aree ben distinte: da una parte i Direttori e dall’altra tutti gli altri, che possono sbattersi quanto vogliono ma sono fuori dai giochi! Interessante notare che di tutti i livelli attribuiti ai Direttori, quasi la metà (45%) sono scatti di “primo anno” (per consiglieri ed esperti si scende al 17% e al 14%). Fatta cento la torta di tutti gli avanzamenti economici di primo anno erogati nel 2025, quasi il 43% se lo prendono i direttori a riprova di un favoritismo e di regole completamente difformi tra colleghi che asseritamente appartengono alla stessa Area.
I ritardi della Banca nell’affrontare con approccio concludente il tema del riassetto delle Filiali non danneggiano solo i colleghi della rete territoriale, costretti a una situazione di perdurante incertezza. Danneggiano tutti coloro che - dal confronto con l’Amministrazione - attendono da molto tempo soluzioni a tematiche che meritano massima attenzione da parte del Vertice: la riforma degli inquadramenti dell’Area Operativa, la revisione del sistema dell’Area Manageriale, l’orario di lavoro - tema sul quale si è pure rimasti colpevolmente arretrati. Nel frattempo, en passant, ci sarebbe anche da trattare riconoscimento della maggiore efficienza aziendale. La riforma delle carriere operative - tema ormai trentennale - va di certo affrontata con assoluta urgenza, unita alla consapevolezza che:
Se volete la verità sugli Esperti, è perché non l’avete avuta sinora dalla Banca, né da CIDA-DASBI-CISL, che proprio gli Esperti consegnarono dal 2016 nelle mani della Banca, affinché ne facesse quel che credeva. L’avrete dal SIBC, che oggi sottopone a verifica l’affermazione apodittica secondo cui la riforma-truffa del 2016 “ha accorciato i tempi di passaggio a Consigliere” (CISL, ndr). Grazie a un’analisi a tappeto sugli ultimi 10 anni di promozioni, verifichiamo se effettivamente la riforma-truffa ha prodotto l’accelerazione del percorso di carriera (SPOILER: LA RISPOSTA È NO). Il punto di raffronto è indicato nei messaggi amministrativi “ante 2016”: negli ultimi concorsi interni per il grado Funzionario di II (l’odierno Consigliere) prima del 2016, i promossi avevano in media 5,65 anni di anzianità nel grado.
Quanto accaduto nell’ultimo mese ha rari precedenti nella storia delle relazioni sindacali in Banca d’Italia: proposte spacciate per straordinarie novità, ma che erano solo il copia-incolla del piano varato sei mesi prima; altre, rese ufficiali nel corso di un incontro, che al successivo erano già sparite e sostituite da proposte ulteriori, anch’esse a rischio di rapida obsolescenza. Mai, in una trattativa così importante, si era vista tanta incertezza e mai la Banca si era mostrata tanto “policefalica”. Slides e documenti che la Banca ha presentato, smentito, richiamato, riproposto in questi 20 giorni di trattative, oltre a denotare il ritorno in auge dei vertici del noto Servizio Dis-Organizzazione (e già questo spiega tante cose), hanno avuto la rara capacità di scontentare tutte le OO.SS., e di mortificare ancora una volta il personale della Rete periferica.
La vita di ciascuno è diversa da quella del vicino di scrivania, e le storie individuali sono le più disparate che si possano immaginare. Lungi da noi, quindi, escludere a priori che possa esistere un collega, un giorno, voglioso di avvalersi della RITA, Rendita Integrativa Temporanea Anticipata introdotta da 8 anni in Italia, e appena scoperta dalla CGIL che vorrebbe introdurla in Banca d’Italia. Per farla semplice, la RITA è una misura pensata dal legislatore per sostenere chi ha perso il lavoro, per aggiungere un reddito all'eventuale indennità di disoccupazione o simili. E' riservata a lavoratori iscritti al Fondo di Previdenza Complementare, che avvicinatisi all’età pensionabile possono trovarsi senza lavoro (o uscirne volontariamente) e decidere di utilizzare tutti o parte degli importi accantonati nel Fondo, destinati in realtà alla propria pensione, come forma di sostegno al reddito per il periodo mancante alla pensione di vecchiaia. La RITA vale fino a 5 anni (10 in caso di disoccupazione prolungata) purché si abbiano alle spalle 20 anni di versamenti contributivi.
Tutti i colleghi avrebbero diritto - de minimis - a un po’ di serietà, da chi ha più potere di loro. Più serietà dalla Banca, che dopo mesi di promesse e ammiccamenti, ha riproposto, all’ultimo incontro sul riassetto della rete, lo stesso identico canovaccio di gennaio scorso (che fu talmente "gradito" da fomentare oltre il 60% di partecipazione allo sciopero nelle Filiali più o meno toccate dal c.d. piano di sviluppo), condito da un pacchetto di misure di sostegno largamente sforbiciato rispetto a quelle passate. Più serietà dai Sindacati, di cui ci allarmano non poco alcuni comportamenti. Per fare un paragone perfetto, il negoziato sulla riforma delle carriere si inabissò per effetto di due comportamenti uguali e contrari: - da un lato, le proposte della Banca, di formidabile pochezza ideale ed economica; - dall’altro, la cinica opera illusionista di alcuni sindacati confederali, che fecero credere per mesi ad alcuni colleghi le favole che questi desideravano ascoltare, rendendo poi impossibile qualunque negoziato che non si muovesse nel rigido solco dei film Disney dei bei tempi.
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Il SIBC è presente poi nelle authority nazionali quali Consob, AGCM, Garante Privacy,  e altre e ha costituito la FISAV, la federazione che le comprende, partecipando ai negoziati contrattuali di questi enti e offrendo tutele e servizi ai suoi lavoratori.
Il SIBC ha oltre 30 anni di attività e ci siamo fermati spesso per analizzare il nostro impegno, integrando le specifictà col contesto esterrno, per valorizzare ed accrescere le nostre competenze, dando un servizio agli iscritti e a tutti i colleghi. Ci siamo cimentati nella organizzazione di seminari e convegni oltre ad aver pubblicato per diversi anni una testata (Nuova Solidarietà) sulla quale tutti potevano esprimere i loro pensieri relativamente alla vita aziendale. Tante sono le campagne di sensibilizzazione che abbiamo intrapreso per migliorare continuamente la vita lavorativa e culturale di tutti noi. Nella pagina che abbiamo rpedisposto si può trovare un riepilogo degli eventi, dei congressi, delle nostre pubblicazioni e delle campagne attivate.









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