La lista delle cose da fare.... e quelle che si stanno facendo
Pubblicato in negoziati · Lunedì 12 Feb 2024
In Banca succedono cose (poche, e poco comprensibili)
La lista delle cose da fare
...e quelle che si stanno facendo
In Banca, a volte, succedono cose (ed è già una notizia). A volte queste cose sono incomprensibili, come l’improvviso rimescolamento di posizioni, ruoli e persone che è stato determinato dal vertice con la creazione di una figura nuova (il Segretario-del-Direttorio-Deus-ex-machina) l’abolizione di una figura vecchia (il Revisore Generale), più numerose riallocazioni funzionali/organizzative, il tutto presentato con una nota che non offre spiegazioni adeguate delle ragioni alla base di queste scelte, addirittura “rivoluzionarie” secondo qualche quotidiano.
Hanno sicuramente ragione i sindacati che si preoccupano del venir meno di qualche posizione funzionale, o quelli che lamentano l’ennesimo colpo ai diritti sindacali, ma qui il punto non è l’orgoglio di casta sindacale, abituata a lasciar fare alla Banca tutto o quasi, purché si rispetti la forma (che pure conta) dell’informativa preventiva.
Il punto è: cosa sta facendo e cosa intende fare la Banca d’Italia?
Come noto, nessuna Organizzazione sindacale è stata ancora ricevuta dal Governatore. Il che è singolare, ma non deve costituire il problema. Il punto non è tanto “Panetta non ci riceve”, perché in Banca nessuno ha bisogno di chiacchiere, ma di fatti e di certezze.
Panetta è impegnato in conferenze pubbliche, o con le pendenze degli incarichi in BCE? Benissimo, ma dovrebbe aver capito che la Banca - su mille dossier scottanti - è rimasta “in pausa” per mesi in attesa del nuovo Governatore, e ora che il nuovo Governatore è arrivato, e sta dando dei segnali - la nomina della Vice Direttrice generale, l’invenzione del Segretario del Direttorio, l'accentramento su quest'ultimo di ruoli che riducono quelli dei capi dipartimento, le indiscrezioni contrastanti sulle chiusure nella rete territoriale, le dichiarazioni pubbliche (benemerite!) sulla crescita dei salari - occorre che venga chiarito ai comuni mortali che direzione vuole prendere la Banca.
La lista dei temi scottanti è stranota: carriere, rete territoriale, rinnovi contrattuali scaduti, scivoli, previdenza, miglioramento dell'accordo sul lavoro da remoto, equità retributiva e di opportunità tra il personale: possiamo permetterci di aspettare all'infinito?
Oggi non è chiaro se in questa Banca conterà ancora (e magari, più di prima) la competenza e la capacità dimostrate dalle persone, anche e soprattutto in ruoli di particolare rilievo.
O se invece conterà ancor più di prima stare “nella cordata giusta”, avere gli agganci che contano, specie e soprattutto in ruoli di particolare rilievo.
Noi vogliamo sapere, noi vogliamo capire.
Per "noi" non intendiamo "noi marchesi del grillo sindacali", che dobbiamo saperne più degli altri per vantare poi chissà quali entrature, o per acquisire “benevolenza” dall’altissimo accettando supini qualunque astruseria. Intendiamo "noi lavoratori della Banca d’Italia", compagine di eccellenza nel panorama del lavoro in Italia, e come tali abbiamo diritto di informazioni per pianificare il nostro futuro, sul piano professionale, e su quello della vita privata.
Noi vogliamo fatti, vogliamo certezze. Vogliamo trasparenza e rispetto per l'impegno quotidiano di migliaia e migliaia di colleghi, che percepiscono da anni il flusso di dispacci di promozioni e riorganizzazioni come qualcosa di estraneo alla realtà di chi lavora e, a volte, anche ai bisogni dell’Istituto.
