Tra Grillo (il marchese) e Zangrillo (il ministro)
Pubblicato in Riconoscimenti economici · Mercoledì 31 Gen 2024
Tra Grillo (il Marchese) e Zangrillo (il Ministro)
Ci sono tanti modi di rapportarsi tra soggetti diversi. Tra sindacati. Tra sindacati e Banca. Tra sindacati e lavoratori. Si può ascoltare, per poi ragionare, e poi magari esprimere una valutazione, un'idea, o perché no, una critica. Oppure si possono assumere atteggiamenti diversi - alla Sordi nel Marchese del Grillo, per intenderci - per cui il dialogo non esiste, se non quello apparente tra padrone e suddito.
A noi piace il primo approccio: ascoltare tutti, riflettere, proporre idee e critiche nell'interesse di tutti. Lo facciamo con altri sindacati, anche quando fanno di tutto per dimostrarsi alieni del principio di realtà, lo facciamo quando ci rapportiamo con i lavoratori, lo facciamo quando ci rapportiamo con l’Amministrazione della Banca d’Italia.
E la Banca, quale approccio preferisce adottare? Dipende.
Quello buono: sul welfare aziendale, è indubbio che la Banca abbia ascoltato le proposte, molto sensate, avanzate dalle organizzazioni sindacali, che si sono fatte efficaci portavoce delle esigenze dei colleghi, tenendo così conto di aspetti che nel primo contratto welfare erano risultati controproducenti. Ha ascoltato, ha riflettuto, e ha portato al tavolo un pacchetto di proposte che - seppur ampiamente perfettibile - rappresenta un’evoluzione importante per rendere il welfare davvero accessibile per tutti i colleghi.
Speriamo che altri passi avanti ci siano, certamente sul piano economico ma anche su quello delle disabilità, in modo da varare al più presto un welfare aziendale che sia sentito “proprio” da ognuno.
Su altri piani, l’approccio è storicamente meno “dialogante”. Pensiamo al tema degli inquadramenti. Hanno impiegato 6 mesi (novembre 2022-aprile 2023) per esporre un loro progetto di riforma, poi davanti alle obiezioni e alla proposta di un modello diverso, cui è stata complessivamente concessa un’ora e mezzo di parola, sono spariti dal tavolo negoziale senza dire perché o percome.
Non sapremmo come inquadrare il fatto che l’altro giorno, curiosamente, è stata depositata nella CAD la circolare del Ministero della Pubblica amministrazione contenente “prime indicazioni operative in materia di misurazione e valutazione della performance individuale”.
Scelta a dir poco curiosa, ancor più se si considera che non c’era una sola riga che spiegasse perché fosse stata girata, visto che al personale della Banca d’Italia non si applicano quelle misure.
Escludendo un errore, potremmo pensare che sia un indizio. Già, ma che indizio?
Indizio negativo: la Banca vuole estendere erga omnes il collegamento obiettivi-risultati-retribuzione che teoricamente (mooolto teoricamente) esiste dal 2016 nell’Area Manageriale, determinando da allora un clima aziendale sempre meno respirabile.
Indizio positivo: è un mea culpa.
Pensiamo alla formazione. Nella sua proposta per l’Area Operativa, la Banca considerava la formazione come obbligo e condizione necessaria per ottenere in futuro una retribuzione… pari a quella che i colleghi hanno già!
Nella circolare Zangrillo, invece, la partecipazione di tutti i dipendenti a piani formativi annuali, diversificati in base alle competenze e alla performance di ciascuno, è
- un’esigenza primaria dell’Amministrazione,
- un obiettivo per i dirigenti rispetto al personale loro assegnato,
- un contributo aggiuntivo che la Banca chiede, nel suo primario interesse, ai dipendenti.
Pensiamo pure al legame tra conseguimento degli obiettivi e retribuzione: a differenza della nostra povera Area Manageriale, abbandonata all’opacità assoluta in quanto a criteri e feedback, con attribuzione arbitraria di parti della retribuzione, per il Ministro Zangrillo il legame obiettivi-retribuzione può crearsi solo con obiettivi “chiari, concreti, misurabili, e assegnati tempestivamente… finalizzati all’incremento dell’efficienza e dell'efficacia del lavoro pubblico e aderenti alla specificità dei destinatari e alle modalità di svolgimento della prestazione lavorativa”.
Una base di ripensamento di tante (troppe) storture dell’Area Manageriale.
Noi siamo pronti a lavorare seriamente, per tutti i dipendenti della Banca d’Italia.