Modello ibrido al giro di boa
Pubblicato in smartworking · Lunedì 19 Feb 2024
Modello ibrido al giro di boa
800.000 è bello - 800.000 non basta
Per conquistare la fiducia delle persone, siamo convinti che lo strumento migliore sia quello di parlare il linguaggio della verità.
Il linguaggio della verità, peraltro, dovrebbe essere un obbligo per tutti, quando si affrontano temi particolarmente sensibili per le persone, come l’orario di lavoro e il modello ibrido.
Spesso i colleghi neoassunti chiedono: a che servono i sindacati in Banca d’Italia? Innanzitutto: c’è sindacato e sindacato. Noi siamo (insieme ad altri) il sindacato che ha permesso in 800.000 casi in 21 mesi, di lavorare da casa a colleghe e colleghi che altrimenti sarebbero stati costretti a lavorare in presenza. Punto. Accordo imperfetto? Eccome! Ma non firmandolo, non avrebbe avuto un briciolo di libertà in più chi ancora oggi ne è escluso o quasi : saremmo semplicemente tornati alla situazione ante Covid. Bel successo!
Fare sindacato è una grande responsabilità. Significa incidere quotidianamente nella vita delle persone. Senza il sindacato, per ottocentomila volte i colleghi non avrebbero potuto organizzare la propria giornata lavorativa con una libertà che, lo vediamo tutti, la Banca sarebbe stata ben felice di togliere.
Quando lavora bene, il sindacato è veicolo di libertà, di responsabilità, di diritti e doveri di tutti.
Di tutti. Vedete, al netto di alcuni picchi di propaganda un po' stantia, noi concordiamo tranquillamente sul fatto che l’accordo sul modello ibrido del 2021 rappresenta un enorme passo avanti… ancora incompleto.
Certo, ci sono in Banca lavori che è impossibile svolgere da remoto.
Ma ci sono anche altri lavori che, per la modestia di capacità organizzativa e spirito di innovazione dell'Amministrazione, vengono parificati ai primi.
Le Filiali GSP, le Segreterie di Filiale, le Specializzate nel Contante sono tutte strutture esemplari di questo "mischione" di situazioni.
Ma sono le strutture ad avere dei limiti. Non le persone.
L’accordo del 2021, come ovvio frutto di un compromesso tra le spinte di maggiore rinnovamento e quelle più legate al “vecchio mondo”, prevedeva un preciso impegno dell’Amministrazione in termini di rinnovamento dei processi di lavoro, e soprattutto di rotazione e mobilità del personale. Quell’impegno è stato onorato dalla Banca solo in rari casi, complici anche alcune situazioni di organico al limite, denunciate da tutte (o quasi) le Organizzazioni sindacali.
Il tema che si porrà quindi nei prossimi mesi, quando sarà sottoposto a verifica l'accordo del 2021, è duplice:
- difendere un accordo sul lavoro da remoto che all'epoca venne firmato da 6 sigle sindacali, ma che da tempo appare come una conquista del solo SIBC. Difenderlo da chi in Banca si è pentito di aver avallato l’accordo nel 2021, e guarda con invidia quei posti di lavoro dove si fa “indietro tutta”.
- E’ necessario un sindacato forte che tiri la corda nella direzione opposta, perché i dati ci confermano che è interesse di tutti, anche dell’Istituto!
- assicurare più equità tra tutti i colleghi . Se la Banca, come questi anni testimoniano a chiare lettere, non vuole o non riesce ad assicurare innovazione, rotazioni e mobilità sulle quali si era impegnata, deve concordare con noi forme alternative di compensazione. Non sarebbe una novità rivoluzionaria: esistono già trattamenti differenziati per colleghi in relazione alla struttura in cui operano, connessi a limiti di libertà più stringenti di quelli goduti dalla generalità dei colleghi.
Non ha senso che in Banca un collega, a parità di inquadramento, requisiti richiesti e concorsi di ingresso, veda quasi azzerata la propria possibilità di lavorare da remoto , quasi azzerata la possibilità di cambiare Divisione, spesso pure ridotte le possibilità di avanzamento di grado, senza essere “compensato” per questo complesso di limitazioni aziendali.
Esistono strumenti che la Banca adotta da decenni per assicurare la “pace sociale” , nel proprio stesso interesse. Poiché funzionano, è il caso di metterli in campo al più presto.
