Genchi - sibc_30th

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1992 - 202230 anni di SIBC

Il Sindacato Indipendente Banca Centrale
30 anni. Tanti, pochi? Ma soprattutto, utili?
di Antonino Genchi
Volendovi risparmiare ricostruzioni storiche sulle cause della scissione in seno alla UIL che determinò la nascita del Sindacato Indipendente Banca Centrale, credo sia oggi più utile riflettere sull’utilità che questa nuova Organizzazione sindacale ha portato nella tutela delle persone rappresentate e nel confronto con le controparti istituzionali (Banca d’Italia e Authority) e, ahimè, spesso anche sindacali.

L’utilità nel tempo del giovane Sindacato Indipendente va valutata su diversi parametri: la capacità di rappresentare gli interessi degli iscritti e dell’intera compagine senza subire condizionamenti “esterni”; la crescita professionale ed economica del personale; l’equità, la correttezza e la trasparenza nel rapporto di lavoro; la sicurezza e la qualità della vita e la tutela dei singoli; il contributo fornito per l’efficacia e l’efficienza delle Istituzioni per le quali si lavora.

Una struttura organizzativa inclusiva, orientata a individuare e valorizzare l’attitudine e la capacità sia della leadership che dei tanti “volontari” sindacali, ha consentito nel tempo di comprendere e rappresentare tutte le diverse esigenze, talvolta anche contrapposte, presenti nelle variegate categorie di persone. La costante ricerca di ampliare la partecipazione nei diversi livelli organizzativi e nei processi di analisi dei fenomeni e di sviluppo di strategie e progetti sindacali ha determinato l’emergere e la crescita di diversi talenti sindacali (qualcuno poi ha preso altre strade) e portato un patrimonio di innovazione che ha rappresentato un formidabile stimolo nella dialettica sindacale e nel negoziato con le controparti.

Ne sono testimonianza le battaglie sindacali che il Sibc ha sempre svolto per consolidare, rafforzare e ampliare il ruolo delle istituzioni dove opera, la loro credibilità e la capacità di servire al meglio il Paese, spesso anche ponendosi contro chi ne aveva il governo. Convinti come siamo che l’elevata professionalità di tutta la compagine del personale non vada sprecata e che in una istituzione sana, efficace, efficiente e trasparente possano svilupparsi adeguate soddisfazioni professionali e retributive per chi vi lavora.

L’indipendenza del Sibc ha consentito di perseguire tali obiettivi senza subire ordini, direttive, condizionamenti, ricatti da nessuno, grazie anche all’autonomia finanziaria mantenuta con le sole risorse fornite dagli iscritti e un’attenta gestione basata sull’impegno volontario e gratuito dei quadri sindacali.

In questi tre decenni le spinte e le proposte del Sibc hanno anticipato ciò che la società, i mercati o i tempi hanno poi imposto al ritardo dell’Amministrazione: un maggiore impegno nella vigilanza bancaria e finanziaria, nella tutela della clientela, nel circuito del contante, nel fornire il rating a crediti obbligazionari e commerciali; nella valorizzazione del patrimonio di alte professionalità. O che ancora rappresentano criticità non risolte, ne sono esempio: la caduta di fiducia nel sistema bancario per il collocamento di prodotti “tossici” (obbligazioni) o per comportamenti scorretti (commissione di massimo scoperto, diamanti, cessione del quinto); le crisi bancarie; le criticità nella circolazione di banconote e monete; gli scarsi investimenti nella vigilanza di compliance, nell’ABF e nell’educazione finanziaria.

È sotto gli occhi di tutti l’impegno costante del Sibc, sin dalla sua nascita, nel sollecitare la Banca a impiegare al servizio del Paese risorse adeguate (strutturali, tecnologiche, finanziarie e umane) sia in A.C. che sul territorio, assicurando con equità e trasparenza a tutto il Personale compensi e opportunità adeguati all’elevata professionalità e dedizione che le forniscono. Significativi passi in avanti sono stati fatti, non ancora sufficienti a dar, soprattutto alle nuove generazioni, condizioni di lavoro moderne. Come avvenuto con le marce indietro dell’Amministrazione in tema di lavoro ibrido, durante il negoziato e a contratto firmato.

Lo sforzo costante di utilizzare la comunicazione come strumento di condivisione della conoscenza, di denuncia, negoziale, ha consentito di conseguire molti risultati positivi e di contenere una controparte sempre più tesa a perseguire maggior produttività e minori costi, scaricando quest’ultimi su cittadini e dipendenti.

Siamo certi che non solo è necessaria la presenza del Sindacato per rappresentare gli interessi collettivi e individuali dei lavoratori di ogni ordine e grado, qualunque esso sia. Siamo certi che la presenza del Sindacato Indipendente, con i suoi 30 anni di impegno, sia stata necessaria per tutelare tali interessi, con un’azione spesso anche polemica con chiunque ne contrastava o ne indeboliva il perseguimento, ma sempre costruttiva, pragmatica e mai ideologica. Sempre al servizio delle colleghe e dei colleghi che ci onorano di rappresentarli.

Forse è per questa serietà e questo impegno che continuiamo a crescere. Questo ci riconosce di continuare a essere utili a tutti Voi.
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