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09/2025

Sindacato Indipendente Banca Centrale
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Dopo aver ripetutamente denunciato l’immobilismo della Banca nel corso della trattativa, la Delegazione aziendale ha convocato per domani, obtorto collo, un incontro negoziale sulle Filiali.

Cosa ci aspettiamo noi del SIBC da questo incontro?
Cosa si aspettano i colleghi?

I colleghi interessati dallo scellerato piano di sotto-sviluppo, sentono il bisogno di poche cose ma essenziali per continuare a credere in questa Banca:
- certezza sul futuro;
- rispetto della professionalità acquisita
- uguaglianza di trattamento tra lavoratori

Che cosa ci attendiamo noi del SIBC per la tutela dei colleghi:
Settimane fa abbiamo osato analizzare il comune destino dei leader dei maggiori sindacati confederali in Italia, constatando la curiosa coincidenza tra la fine del mandato sindacale e l’inizio di una carriera politica, tipicamente come parlamentare della Repubblica.
Qualcuno si è risentito, ma anche se la verità fa male, resta la verità.

Ma i sindacalisti non sono mica gli unici che hanno bisogno di un dopolavoro ben pagato. Pensiamo ai membri del Direttorio della Banca d’Italia, che dopo anni di stipendi pari a 15-20 vice assistenti, continuano a macinare incarichi. Anch’essi in politica (l’establishment sa di chi può fidarsi) ma anche con qualche guizzo alternativo.
L’ultimo caso è quello ex Vice Direttrice Perrazzelli, dopo un’esperienza in Banca che verrà ricordata soprattutto per le famose frasi rivolte a un collega e riportate da una trasmissione televisiva (anche “di fronte a delle cose spaventose” consigliava di comportarsi “come una statua di marmo” per lasciarsi scivolare tutto addosso e, magari, fare carriera). Vicenda conclusa salomonicamente con il licenziamento del collega che le aveva lasciate divulgare (la verità fa male, ma resta la verità, cit) e la permanenza in Banca della medesima Vice Direttrice, per l’appunto ai vertici della carriera, fino allo switch attuale nella posizione di membro del Consiglio di amministrazione TIM.
Persino quei delinquenti del phishing lo sanno, che in Banca l’efficienza aziendale è attesa ansiosamente.
E sanno anche che, nonostante le richieste (solo del tavolo di maggioranza, ndr), nonostante gli impegni della Banca nell’unico incontro settembrino ad avviare il negoziato in tempi brevi, tutto tace.

Se chiedete spiegazioni ai nostri governanti, la risposta è scontata: suvvia, è solo la fine di settembre, dovreste saperlo l’Amministrazione è concentrata notte e giorno sul negoziato sulle Filiali, cui dedichiamo ogni energia (un incontro in due mesi, ndr).

Per di più, il calcolo dell’efficienza ricade, per uno scherzo crudele del destino, sullo stesso Servizio incaricato di ostacolare ogni idea valida a dare uno sbocco “pacifico” al
Chi ha tempo non aspetti tempo, recita un proverbio di saggezza antica.
La Banca d’Italia, antica lo è da un po’, ma la saggezza sembra averla smarrita qualche decina di ristrutturazioni fa.
Il tempo, infatti, è da noi un concetto relativo, piegato agli obiettivi del Vertice: compresso se si tratta di accelerare riorganizzazioni, dilatato se bisogna dare risposte e certezze al personale: questo vale nella trattativa sul riassetto della rete territoriale, come, in precedenza, in quella sulla riforma dell’Area Operativa.
E quando il tavolo di maggioranza denuncia giochi sporchi contro il personale, Banca e Sindacati compiacenti trovano l’ardire di parlare di immobilismo.
L’immobilismo è utile solo alla Banca: le permette di rinviare all’infinito temi di fondamentale importanza per tutto il personale: dall’efficienza aziendale alla riforma degli inquadramenti, dalla Lump Sum alla verifica del modello di lavoro da remoto, per non parlare delle indecorose carenze dell’appalto welfare.

I fatti, a saperli leggere, sono chiarissimi.
Negli ultimi anni, la Rete territoriale ha subito colpi durissimi: Filiali chiuse, colleghi oppressi da carichi di lavoro insostenibili, impossibilità di accesso a percorsi professionali adeguati, limitazione delle possibilità di diversificazione professionale, il tutto anche privando le comunità locali di un presidio essenziale.

Spesso si cerca di far passare tutto questo come un processo naturale, quasi fosse l’inevitabile effetto del tempo che scorre, del lavoro che cambia, dell’avvento della tecnologia (come se fosse comparsa solo ora).
Non è così.
I danni non “accadono”. I danni alla Rete Territoriale e ai colleghi che vi operano sono il frutto di precise scelte gestionali e di strategie organizzative dimostratesi errate, di decisioni prese da chi aveva un’idea approssimativa, se non distorta, delle Filiali e del lavoro che vi si svolgeva.
L’incontro dell’11 settembre, pur in presenza di alcuni limitati passi in avanti, ha al tempo stesso svelato ancor di più la logica con la quale si sta muovendo la Banca.
Sono spuntate infatti, tra le proposte della Banca, due paroline molto chiare: “sfalsamenti orari”.
Significano, in soldoni, una turnazione del personale, al quale viene irrigidito l’orario, per assicurare la lavorazione a ciclo continuo per un tempo superiore alle 7h30 individuali, in cambio di un piccolo ritorno economico.

Significano, di fatto, orario rigido.
Significano, quindi, sbianchettare i blabla sull’estensione alle Filiali della flessibilità in ingresso dell’A.C. (se ci sono sfalsamenti, viene meno pure la flessibilità minore che c’è oggi).
Significano sbianchettare, a maggior ragione, i blabla sull’ “orientamento positivo che sta maturando sull’estensione del lavoro da remoto anche alle Divisioni GSP” (gli sfalsamenti si fanno in presenza, mica da remoto).
Con l’incontro odierno è ripreso il confronto negoziale sulle misure attuative degli interventi organizzativi di riassetto della Rete territoriale.
Come è noto, alla fine del mese di luglio FALBI e SIBC avevano valutato insufficienti le disponibilità della Banca e – al fine di evitare uno stallo della trattativa - avevano proposto una serie di modifiche nella posizione espressa dalla Delegazione aziendale, funzionali a procedere ad una fase avanzata del negoziato e in grado di tutelare appieno i colleghi della Rete e le concrete prospettive lavorative nelle diverse strutture.

Oggi la Banca, premettendo di considerare le attuali proposte concludenti, ha manifestato alcune nuove disponibilità in accoglimento delle proposte avanzate da FALBI e SIBC e, in particolare:

✅estensione da 4 a 5 anni dell’impegno della Banca a non procedere ad ulteriori chiusure;
L’impianto del sistema di inquadramento dell'Area Operativa risale al 1980, mentre quello dell'Area manageriale al 2016.
In entrambi i casi, il personale viene retribuito in base al grado rivestito.
In entrambi i casi, al grado rivestito corrisponde un determinato contenuto mansionistico e un determinato livello di responsabilità: fattori che giustificano sul piano formale le disparità, rilevanti, nella retribuzione dei diversi colleghi.
In entrambi i casi, la c.d. “declaratoria mansionistica”, ossia la descrizione ufficiale, inserita nel Regolamento del Personale, che definisce le mansioni tipiche riferibili a uno specifico profilo professionale, ha un consistente grado di genericità e vaghezza.

Ciò, come evidente, torna comodo al datore di lavoro, che può così agire con ampia discrezionalità nell’attribuzione di compiti e responsabilità ai diversi colleghi.
Da tempo raccogliamo segnalazioni, testimonianze e denunce sul clima lavorativo all’interno dei nostri uffici.
Molte di queste segnalazioni esprimono difficoltà nel relazionarsi con figure dirigenziali che adottano comportamenti talvolta cinici, privi di trasparenza e orientati esclusivamente alla propria carriera personale, spesso a discapito del benessere del personale e della qualità del servizio che rendiamo ai cittadini.

Il Sindacato Indipendente ritiene fondamentale offrire strumenti concreti per affrontare queste situazioni complesse, che - come sappiamo tutti - rischiano di minare la serenità individuale e la coesione collettiva.

Rilevazione dello Stress correlato al lavoro

Categoria salute e sicurezza Data 03 Set 2025 Tempo di lettura 3:00
Il 29 agosto, il Direttore Generale ha approvato l’avvio del processo di Valutazione dello Stress Correlato al Lavoro in Banca d’Italia.
La rilevazione del grado di Stress Correlato al Lavoro è un momento fondamentale per verificare lo stato di salute di una organizzazione.

Noi del SIBC da tempo sosteniamo, anche sulla base dei risultati allarmanti di un sondaggio da noi condotto tra il personale qualche mese fa, che in questo momento storico in “tutta” la Banca c’è una gestione che produce malessere e frustrazione tra il personale, dai semplici vice-assistenti ai responsabili di Unità.

La valutazione riguarderà tutte le strutture della Banca, sia dell’A.C. sia della Rete territoriale.
Sindacato Indipendente Banca Centrale
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