Logo o immagine
Questo sito utilizza i cookie necessari e cookie di performance per migliorare la tua esperienza di navigazione. Non raccogliamo tramite i cookie nessun dato personale o di tracciabilità. Puoi rifiutare l'uso dei cookie di performance cliccando "Rifiuta". Se accetti condividi la nostra privacy policy, che rispetta il GDPR.

Leggi la nostra Privacy Policy
Vai ai contenuti

Il personale operativo che piace alla Banca (e non è quello che esiste)

Sindacato Indipendente Banca Centrale
Salta menù

Il personale operativo che piace alla Banca (e non è quello che esiste)

sibc_raccolta comunicazioni
Pubblicato in carriera _operativa · Martedì 29 Apr 2025 · Tempo di lettura 3:30
Il personale operativo che piace alla Banca
(e non è quello che esiste)

Sembrava che la riforma della carriera operativa fosse finita in un cassetto polveroso. Sembrava.
Ma mai farsi ingannare dalle apparenze.
La Banca ha un evidente bisogno della riforma per perseguire il suo obiettivo: avere mano d’opera da utilizzare in modo "libero" e più economico di oggi.
Per arrivare a cotanto traguardo istituzionale, non si fa cruccio di usare qualche sagace trucchetto.

A cavallo di Pasqua, ha provato - con il cavallo di Troia di un accordo locale di Banconote - a introdurre l’ampliamento mansionistico per gli Operai di III Jr, in modo da far svolgere loro attività che sono di competenza dei Vice assistenti (i quali, anche per questo, hanno uno stipendio tabellare superiore).
Fermo restando che nessun accordo locale può derogare a norme contrattuali vigenti a livello nazionale, per cui la Banca si metterebbe in un mare di guai sul piano legale, si ripropone uno dei punti chiave del programma aziendale: ridurre gli stipendi di ingresso del personale.
Nel caso specifico, niente di più semplice che celebrare, in futuro, finti concorsi per la qualifica di Operaio di III jr, da utilizzare poi per mansioni superiori, ampliate e sottopagate “a loro richiesta”.

Con lo stesso cavallo di Troia, si è anche tentato di demansionare il personale amministrativo (Assistenti, Assistenti Superiori e anche Coadiutori) confondendone le mansioni con quelle del profilo tecnico-operativo. Anche qui, la Banca riafferma un obiettivo mai esplicitato, ma chiarissimo in tutta la trattativa sulla riforma: sottrarre tutele mansionistiche al personale, in modo da poterlo utilizzare con compiti indifferenziati orizzontalmente e verticalmente.

Abbiamo assunto una posizione fermamente contraria, e questi tentativi spregiudicati non hanno avuto l’esito sperato dall'Amministrazione.

§§§

Al di là di aspetti di dettaglio, è importante sottolineare un significato non banale della questione.

Alla Banca, il personale operativo, come oggi è configurato, non piace.
Alla Banca serve una quota di persone indistinte per svolgere lavori esecutivi, persino manuali, da utilizzare in prevalenza in determinati comparti e per numeri ridotti rispetto all’attuale organico dell’Area Operativa.
Gli altri, ma solo perché esistono, vorrebbe poterli usare come jolly: fargli svolgere attività di responsabilità e di elevato contenuto di analisi e concettuale, spesso analoghe ai colleghi dell'Area Manageriale (ma sottopagati), e usandoli anche, alla bisogna, come tappabuchi di attività operative.

Se questo è vero, e a noi pare proprio lo sia, abbiamo davanti il vero ostacolo che da anni paralizza la riforma dell’Area Operativa. Ostacolo declinato, in termini negoziali, come “armonizzazione” delle mansioni, abbassamento del livello stipendiale di ingresso, “superamento” del sistema attuale parcellizzato in gradi e mansioni corrispondenti, e via discorrendo.
In "più", onde evitare che qualcuno non si pieghi al sistema “l’uno vale l’altro”, introduzione di meccanismi retributivi discrezionali in mano ai Capi: non solo quello legato alla formazione (poca roba), ma persino il livello stipendiale biennale che sostituirebbe gli scatti annui.

Ecco spiegati mesi e mesi di negoziato, di incomprensioni, di nulla di fatto.
E' una logica cui è impossibile piegare 3.000 colleghi che lavorano in tutt'altro sistema, sono cresciuti sulla base di altre prospettive (tradite), hanno ancora (qualcuno) legittime aspettative di crescita, e soprattutto hanno certezze retributive e garanzie mansionistiche.
Non bastano certo paroline flautate, qualche sindacato di comodo e due spiccetti in più a superare resistenze ovvie e sacrosante a progetti che negano il valore del personale operativo.

Per questo, dal nuovo Segretario Generale della Banca, quando sarà nominato, attendiamo un incontro immediato che faccia chiarezza sulla questione.
La riforma delle carriere non può rimanere una chimera, perché di questi tremila colleghi nessuno - nessuno - è stato immune dalla sottrazione di promesse, di prospettive, di speranze, di prospettive economiche.
A tremila persone la Banca deve dare risposte, non solo al SIBC che pure, per fortuna di tutti i tremila, ne rappresenta una quota sempre crescente.


Sindacato Indipendente Banca Centrale
siamo in Via Panisperna, 32 - 00184 Roma

telefono 0647923071

mail - segreteria@sibc.it
PEC - segreteria.sibc@actaliscertymail.it
Torna ai contenuti