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Grado-mansioni-retribuzione: il filo spezzato La rivoluzione che la Banca non vuole..come la riforma

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Grado-mansioni-retribuzione: il filo spezzato La rivoluzione che la Banca non vuole..come la riforma

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Pubblicato in carriera_operativa · Martedì 09 Set 2025 · Tempo di lettura 3:15
Grado-mansioni-retribuzione: il filo spezzato
La rivoluzione che la Banca non vuole..come la riforma

L’impianto del sistema di inquadramento dell'Area Operativa risale al 1980, mentre quello dell'Area manageriale al 2016.
In entrambi i casi, il personale viene retribuito in base al grado rivestito.
In entrambi i casi, al grado rivestito corrisponde un determinato contenuto mansionistico e un determinato livello di responsabilità: fattori che giustificano sul piano formale le disparità, rilevanti, nella retribuzione dei diversi colleghi.
In entrambi i casi, la c.d. “declaratoria mansionistica”, ossia la descrizione ufficiale, inserita nel Regolamento del Personale, che definisce le mansioni tipiche riferibili a uno specifico profilo professionale, ha un consistente grado di genericità e vaghezza.
Ciò, come evidente, torna comodo al datore di lavoro, che può così agire con ampia discrezionalità nell’attribuzione di compiti e responsabilità ai diversi colleghi.

Tale discrezionalità trova però, per fortuna, un limite. Il limite è nelle mansioni - per quanto vaghe e generiche - delle mansioni attribuite ad altro grado, superiore o inferiore, e che non possono pretese da chi quel grado non ha.

Si dirà, e giustamente:
ma io sono felice di fare lavori che mi fanno uscire dalla routine quotidiana
oppure: “siamo tutti colleghi e dobbiamo aiutarci a vicenda, che male c’è a fare il lavoro del collega che ha sempre tanto da fare?
oppure: “sono appena entrato, voglio dimostrare alla Banca quello che so fare
oppure: “sono appena entrata, mi sento gratificata che già mi diano compiti di così alta responsabilità”.
Tutte cose giuste e sacrosante, ma c'è un ma.

Il legame grado-mansioni-retribuzione non è un gingillo antistorico a cui si aggrappano i sindacati. Serve a evitare discrepanze o abusi da parte del datore di lavoro a danno di chi lavora.
Non a caso l'articolo 2103 del codice civile stabilisce che “il lavoratore deve essere adibito alle mansioni per cui è stato assunto o a quelle corrispondenti a un livello superiore acquisito nel tempo”.
Il rispetto del legame tra grado, mansioni e retribuzione tutela la professionalità di tutti i lavoratori, che devono essere incentivati e valorizzati per il ruolo effettivamente svolto, protetti nella loro posizione contrattuale contro ogni forma di sfruttamento, garantiti da analoghi casi di riduzioni mansionistiche unilaterali.

Teoria astratta? Mica tanto. Esistono fior di sentenze, su casi naturalmente documentati, con le quali diversi Tribunali del Lavoro hanno condannato quei datori di lavoro che - approfittando della propria posizione di forza - sfruttavano sistematicamente il personale assunto inducendolo a svolgere mansioni corrispondenti a gradi diversi da quello rivestito.

Il personale della Banca d’Italia, tutto quello Operativo, ma anche quello dei segmenti inferiori dell’Area Manageriale, vive da anni una condizione in cui il filo che univa grado-mansioni-responsabilità-retribuzione si è, nei fatti, spezzato.
Non c'è da stupirsi: siamo passati da una Banca in cui i neoassunti provenivano da percorsi di studio radicalmente differenti tra loro (dalla terza media alla laurea ed esperienza) a una loro completa omogeneizzazione (esistono diversi Operai di III jr che sono laureati!).

A questa rivoluzione del grado di scolarizzazione e professionalità del personale, non è corrisposta alcuna rivoluzione nella considerazione contrattuale della maggioranza del personale.

Nelle prossime settimane faremo esempi riferiti ad alcune sentenze, che molti potranno riconoscere applicabili a situazioni che vivono nella Banca d’Italia, quello strano posto che si autocertifica all’avanguardia, ma che ha un Regolamento del Personale (Parte II) scritto quando in Banca non esistevano nemmeno i computer.
Qualcosa non torna, che dite?


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