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Detti, non detti e contraddetti Quel che significa l'accordo sulle Filiali

Sindacato Indipendente Banca Centrale
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Detti, non detti e contraddetti Quel che significa l'accordo sulle Filiali

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Pubblicato in Filiali · Lunedì 27 Ott 2025 · Tempo di lettura 4:30
Detti, non detti e contraddetti
Quel che significa l'accordo sulle Filiali


Lo scorso 16 ottobre, dopo oltre un anno di trattative, abbiamo portato al traguardo un accordo frutto di un percorso complesso, combattuto in diverse fasi non su uno ma su due fronti:  
  1. con la Banca, per limitare i danni di un progetto che rischiava di svilire funzioni e ruolo della rete territoriale;
  2. con alcuni sindacati che fin da subito hanno scelto di non opporsi, boicottando lo sciopero e chi lo aveva proclamato, pur di assecondare le richieste aziendali in base al mantra: “Il progetto non si può fermare, i diritti non si possono difendere: si possono solo negoziare le migliori misure di accompagnamento.”  Tradotto: la Banca può fare ciò che vuole, purché a qualcuno dia qualche euro in più, anche a scapito dei diritti e della qualità di vita della maggioranza dei colleghi.

l fatto che - alla fine - tutte le Organizzazioni abbiano firmato il testo conclusivo (per la prima volta nella storia della Banca su questo tipo di interventi sulla rete, ndr) è un'attestazione della validità del percorso negoziale che abbiamo condotto, in modo trasparente, a dispetto di polemiche del tutto pretestuose.

Tutto ciò con buona pace di chi anticipava - come proprie richieste - le proposte più discutibili della Delegazione aziendale, o di chi celebrava a inizio anno il presunto “cambio di metodo”, la cui unica novità era la trasformazione teleguidata di qualche nucleo di vigilanza in Divisione (tra cui Cagliari), con annesse promozioni di grado, o l’aggiunta di un paio di nuove Divisioni (tra cui Ancona), o ancora di chi cianciava di hub futuristici, di “Banca 2.0”, in veste di piazzista improvvisato di prospettive inesistenti, di cui infatti non c’è traccia nell’accordo.

L’accordo è invece nato dalla serietà dei reali contraenti, e dal riconoscimento, da parte dell’Amministrazione, della necessità di non ignorare il dissenso che il personale manifestava attraverso il nostro tavolo di maggioranza.
Un approccio più maturo e consapevole del fatto che nessun accordo di sistema è mai in grado di reggere, se non poggia su un consenso largo che coinvolge i diretti interessati.



Mai, nelle precedenti riorganizzazioni, si erano ottenute garanzie come queste: nessuna nuova chiusura per i prossimi 5 anni, e mantenimento degli organici della Rete per tutto il prossimo triennio.
Aspetti tipicamente organizzativi che - anche questo per la prima volta nella storia - sono inseriti in un testo negoziato tra Banca e Sindacati.
Sono state anche affrontate le carenze negli organici, e delineato soluzioni concrete: le carenze  già presenti saranno colmate con nuove assegnazioni di personale — tramite trasferimenti interni, utilizzo delle graduatorie dei concorsi già conclusi e, infine, l’indizione entro il primo semestre 2026 di nuovi concorsi dedicati alla rete territoriale, in particolare per le Divisioni GSP.



Solo per citarne le acquisizioni più significative, abbiamo:

  • salvaguardato la professionalità di chi vedrebbe cambiare radicalmente il proprio lavoro: tutela mansionistica per il personale delle segreterie delle Filiali trasformate in monodivisionali (lato GSP), con un periodo transitorio che consente un passaggio graduale al nuovo modello;
  • introdotto il principio della compensazione per il disagio per chi lavora in strutture dove il lavoro da remoto non è consentito, con una significativa crescita dell’indennità di cassa giornaliera del 25%;
  • previsto la possibilità di trasferimento in altre Filiali per chi, a fronte di cambiamenti radicali del lavoro, desideri mantenere il proprio profilo professionale.
  • potenziato la conciliazione vita-lavoro, ottenendo un significativo aumento delle quote di lavoro delocalizzato e di telelavoro rispetto alla proposta iniziale.
  • agevolato i trasferimenti tanto attesi da molti colleghi, azzerando le vecchie liste di priorità e superando resistenze anche per le aspirazioni dell’Area Manageriale.
  • assicurato una tutela senza precedenti per il personale più giovane, e comunque per tutti i post ’93, che pure potranno accedere alle misure di accompagnamento con un'ulteriore contribuzione annua straordinaria della Banca al fondo complementare del 4,5%.



L’accordo non è un punto d’arrivo, ma una base concreta da cui ripartire per rendere il lavoro nelle Filiali più sano e sostenibile.
Abbiamo già chiesto e ottenuto l’impegno della Banca ad aprire nuovi tavoli su: orario di lavoro e lavoro da remoto, anche per il personale delle GSP e delle STC, nonché per salvaguardare il personale delle “vecchie monodivisionali” escluse da questo accordo, Lump sum, riforma delle carriere operativa e manageriale.
Se la Delegazione aziendale affronterà questi temi con lo stesso spirito di collaborazione mostrato nelle ultime fasi, siamo certi che potremo dare risposte adeguate alle aspettative di tutti i colleghi — nessuno escluso.



Manca ancora un calendario degli atti gestionali di dettaglio, e altre informazioni, sia pure di contenuto procedurale, che impattano moltissimo nella vita delle persone. Per questo, abbiamo sollecitato la Banca a chiarire al più presto tempi e modalità di attivazione di tutte le diverse misure, e a predisporre un set di FAQ da mettere a disposizione di tutti.
Nel momento in cui saranno disponibili le necessarie informazioni di tipo organizzativo, il SIBC terrà un apposito webinar per raccogliere eventuali dubbi ancora insoddisfatti.


Sindacato Indipendente Banca Centrale
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