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Area Manageriale: Qualcosa non sta funzionando benissimo

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Area Manageriale: Qualcosa non sta funzionando benissimo

sibc_raccolta comunicazioni
Pubblicato in carriera manageriale · Martedì 08 Apr 2025 · Tempo di lettura 4:45
Una riforma di indubbio... (in)successo
Area Manageriale:
Qualcosa non sta funzionando benissimo

Nei giorni scorsi abbiamo raccolto e diffuso – unico sindacato ad averlo fatto - i dati sulle gratifiche 2024, evidenziando le consuete storture e rammentando le promesse da marinaio dell’Amministrazione.

Che il fatto che il SIBC tornasse a parlare di Area Manageriale portasse al risveglio di svariati soggetti che propendono al letargo, l’avevamo già preannunciato. Ma non ci saremmo mai aspettati di provocare anche la confessione di uno dei sindacati maggiormente responsabili della riforma del 2016 in cui quelle “gratifiche” si inquadrano… Parole da scolpire nel marmo che qui vi riportiamo:

“Quello che non va in questa riforma […] attiene […] ad aspetti gestionali di equità e trasparenza, nell’assegnazione di incarichi, nelle procedure di vacancy e job posting, negli utilizzi, nel canale professional, insomma nella “costruzione” dello sviluppo della carriera e, più in generale, nella gestione del personale, vero punto debole della Banca d’Italia” (CISL, 4 aprile 2025, anno IX della Riforma)

QUINDI, GRAZIE AI BRILLANTI ACCORDI DEL 2016 NON FUNZIONANO:
equità e trasparenza
assegnazione degli incarichi
vacancy e job posting
utilizzi
canale professional (vs poltronificio romano)
sviluppo della carriera
gestione del personale.
CHE ALTRO OCCORRE PER DEFINIRLA UNA RIFORMA DI (IN)SUCCESSO???

La Cisl – per gettare palla in tribuna - afferma in maniera indimostrata che la “cosa […] più […] indiscutibile della riforma [sono] gli effetti economici positivi per i suoi protagonisti; dove i “protagonisti” sono ovviamente i Direttori amici loro.
Ammesso e non concesso che fosse vero per tutti, anche per chi in Banca è entrato dopo i giorni pingui del reinquadramento, la Banca avrebbe comunque ricevuto una sontuosa contropartita in cambio, o no?

Ma la verità è che le carenze che la Cisl elenca oggi, manco fossero trascurabili dettagli a fronte di presunti traguardi economici, si sono trasformate in pesanti impatti economici per i colleghi!

Non è così per la mancanza di equità e trasparenza che permea tutto il processo valutativo e che rallenta le progressioni economiche dei dipendenti in nome di criteri occulti? Non è così per l’assegnazione continuata e irredimibile degli incarichi importanti ai “soliti noti”? O per le vacancy e i job posting a esito prestabilito e gli utilizzi in staff per i dirigenti, a fronte del nulla per Consiglieri ed Esperti che perdono l’incarico organizzativo? ha forse effetti economici positivi compromettere lo sviluppo di tante carriere e aver mantenere (o rafforzare) una gestione del personale ispirata al sospetto e alla diffidenza?

Messa così anche la “cosa che più è indiscutibile della riforma” assume i connotati di un’astuta frode: un piccolo anticipo in contanti in cambio della rinuncia permanente (e chissà se inconsapevole) alle garanzie ben più pregnanti del precedente regime grazie al quale si era mantenuto per decenni un ambiente lavorativo sano e coeso - privo di carrierismi spietati, di arrivisti dell’ultima ora, di concorrenza subdola e di sfiducia – e in cui le prospettive individuali erano ben diverse dallo “scatto economico ogni due anni”.

Chi firmò quell’accordo capestro prova a spacciarsi adesso per il soggetto “concreto” che vorrebbe negoziare, fare accordi, come colui che “fa le cose” in contrapposizione a “chi parla”. Sventuratamente, non vanno mai oltre quegli  “aggiustamenti al margine” che tanto piacciono alla Delegazione Aziendale “in nome del pragmatismo”.

Siccome noi vorremmo negoziare in meglio sulla sostanza delle cose, rammentiamo di aver posto da tempo “7 semplici domande” – che sono altrettanti punti programmatici di una potenziale piattaforma negoziale - a chi firmò quella riforma, domande che non hanno mai avuto la fortuna di ricevere risposta. Quando troveremo anche in altre Sigle la disponibilità a un approccio diretto al cuore del problema, saremo a disposizione per discutere.

Questa tornata di volantini assicura comunque utili acquisizioni:
  1. persino la CISL è consapevole che la Riforma del 2016 è stata una catastrofe (salvo effetti economici, si capisce);
  2. se è bene tentare di risolvere i problemi, è molto meglio non crearli, evitando di firmare accordi penalizzanti per tutti sul medio/lungo periodo (è per questo che non abbiamo sottoscritto la proposta banca sulla carriera operativa. Chiaro?)
  3. le gratifiche sono una retribuzione variabile senza significato economico ma a valore “segnaletico”. Segnaletico di cosa, ci chiediamo? E se così fosse, che “segnale” abbiamo mandato quest’anno a un terzo degli Esperti e a oltre un quarto dei Consiglieri che hanno percepito un bonus o nessuno (sotto la media di due per entrambe le categorie)?
  4. se non parliamo noi della “manageriale” non ne parla nessuno, men che meno il sindacato dei dirigenti CIDA (vedi il nostro esperimento social di cui avevamo dato conto in spalla al volantino del 25 febbraio scorso); adesso si sta tornando a discutere… ben venga!
  5. il Sibc, quel sindacato che secondo autorevoli esponenti di vertice “non fa bene il proprio lavoro” (per gli stessi motivi per cui secondo molti colleghi è “l'unico sindacato in Banca d'Italia”) resta e resterà sempre un faro di informazione genuina al servizio di tutti. Con buona pace di chi, la genuinità, non sa nemmeno dove stia di casa.


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