Vice Esperti e Vice Consiglieri

Due fatti sono assodati in merito alla proposta dell’Amministrazione sull’Area Operativa:

-  il primo è che, incontro dopo incontro, riesce a raccogliere dissensi sempre crescenti;

- il secondo è che l’Amministrazione vive in una torre d’avorio, per cui non si accorge del malessere del personale, e continua con un'esposizione in slow-motion che si concluderà, come ogni Via Crucis che si rispetti, la Settimana Santa (il 4 aprile).

Piuttosto che correre dietro alla Banca e raccontare passo passo una proposta che difficilmente potrà invertire la rotta dei consensi, è il momento di esplicitare proposte alternative, che guardano alla realtà in modo trasparente.  Insieme alla Falbi riproporremo infatti una piattaforma che terrà conto  anche di quanto ascoltato in questi mesi. Intanto, vogliamo confrontarci con tutti voi, lunedì della prossima settimana, 27 marzo dalle 13 alle 14,30 sul canale Webex del SIBC. in una riunione aperta a tutti, alla quale invitiamo caldamente a partecipare (segnate la data sul calendario!).  

Per partire dalla realtà, occorre innanzi tutto smascherare le bugie di fondo, implicite nel negoziato di questi mesi. La prima l'abbiamo messa in luce la scorsa settimana, ossia il bluff della “riforma necessaria per la formazione”, quando la formazione è perfettamente fattibile da subito, mentre quello che la Banca vorrebbe è solo una leva per ridurre discrezionalmente le retribuzioni del personale.

C’è un secondo elemento di irrealtà che viene evidenziato da questa proposta, che dimostra - da parte del Vertice - la progressiva perdita di contatto con la realtà del lavoro in Banca.

⊗ Non solo perché al  personale entrato negli ultimi anni sono richiesti titoli di studio  senza precedenti, in diversi casi coincidenti con quello del livello di  ingresso nell’Area Manageriale (il concorso per Vice Assistenti  laureati di alcuni anni fa è una ferita ancora da sanare!). E credibile  che, proprio ora che c'è personale super-qualificato, lo si metta sotto  minaccia stipendiale con la valutazione discrezionale?

⊗ Non solo perché il personale entrato negli ultimi anni possiede conoscenze ben più aggiornate (quando  non superiori) di quelle dei Capi, che dovrebbero valutarne nel tempo  la “padronanza”. Sarebbe semmai il caso di chiedersi chi valuta la padronanza dei padroni.  

⊗ Non solo perché è ridicolo pensare che per acquisire padronanza servano trent’anni di forcing formativo, mentre nel mondo normale - tanto per dire - per diventare chirurghi (chirurghi!) bastano sei anni di specializzazione post-laurea!

Ma soprattutto perché, nella realtà, COADIUTORI, ASSISTENTI E VICE ASSISTENTI SVOLGONO GIA’ I LAVORI DEL PERSONALE MANAGERIALE.

Svolgono già lavori da Esperto, svolgono già lavori da Consigliere.

Non a caso, gli viene richiesta (o possiedono) la stessa preparazione universitaria.

In  Banca d'Italia, i lavori che non richiedono un elevato contenuto  concettuale occupano oggi un tempo complessivamente residuale.

Per questo, basare tutta una riforma sulla distinzione tra la metà evoluta del personale e la metà da “rieducare” per decenni, prima di concedergli, al limitare della pensione, l’agognato  “attestato di padronanza”, appare fuorviante, offensivo,  antidiluviano, classista.

Da una Banca che conosce il personale che vi lavora e voglia davvero “valorizzarlo”, ci saremmo semmai aspettati una riflessione sull’attualità di steccati antistorici tra colleghi.     

E, sia chiaro, non lo diciamo certo per omogeneizzare tutti sotto il cappello dell’Area Manageriale.

Sarà il caso, visto che questa Amministrazione poverina "non ha il mandato" di pensare ad altro che al “risparmio”, di porre  noi il problema di due Aree che non si parlano, che non funzionano e,  non funzionando, generano demotivazione, rabbia e risentimento. Il famoso quiet quitting di cui si legge nei giornali. Il contrario di una gestione sana e lungimirante.

Comprendiamo che un ragionamento di questo genere sia come l'aglio per i vampiri per il sindacato dei dirigenti, che ha cucito tutta la riforma 2016 addosso agli interessi di quella ristretta parte del personale, ma ricordiamo a tutti i colleghi che dirigenti non sono, che in Banca che i rapporti di forza contano, nel bene e nel male.

Per questo, è davvero importante, ORA, DARE FORZA AL SIBC!