IVASS confluisce in Banca d'Italia?
Pubblicato in IVASS · Lunedì 18 Nov 2024 · 6:45
IVASS confluisce in Banca d'Italia?
Impatti sul Personale: serve VERITA', non silenzio nè i trombettisti
L’altro giorno, durante l’incontro sulla polizza sanitaria, il Segretario Generale della Banca d’Italia ha testualmente affermato che ci sono “ragionamenti in stato avanzato per la confluenza dell’IVASS in Banca d’Italia”, compresi naturalmente i suoi 367 (tendenziali 400) dipendenti.
I dipendenti dell’IVASS diventerebbero quindi dipendenti della Banca d’Italia.
Una premessa è d’obbligo, visto che - per il solo fatto di aver noi accennato al tema in un volantino e in un webinar - altra Organizzazione ha sentito il bisogno di scendere frettolosamente in campo per sponsorizzare anche questa comunicazione della Banca.
1. Confluenza IVASS: impatti su Banca e personale
Prima quindi che qualcuno fomenti infelici campagne di delegittimazione per chi pone doverose questioni a tutela del personale della Banca d’Italia: va apprezzata l’assunzione all’interno della Banca di nuove funzioni istituzionali.
Nessuno quindi dice che l’IVASS non deve confluire, o che chi lavora in IVASS deve ripartire da zero.
Diciamo però che l’ingresso di quasi 400 persone in un contesto di 7.000 dipendenti ha impatti oggettivi e significativi, del quale - in un mondo normale - sia la Banca, sia le Organizzazioni sindacali dovrebbero tenere conto.
L’impatto sul personale della Banca è particolarmente rilevante per due ordini di ragioni: quello quantitativo, naturalmente; e quello di rapporto gerarchico con il personale della Banca d’Italia.
L’unica cosa “odiosa”, per usare un aggettivo riferito a noi proprio sulla questione IVASS, è che vi si vogliano nascondere i problemi che derivano dalla mancanza di corrispondenza di qualifiche e retribuzioni tra il personale di Banca e quello IVASS.
2. Mancanza di corrispondenza con le nostre qualifiche e stipendi
La domanda legittima quindi è una sola: come verrebbero inquadrati i futuri “confluiti”?
E’ un tema che riguarda esattamente il presente e il futuro professionale del personale della Banca d'Italia oltre che, ovviamente, quello dell’IVASS.
La risposta a questa domanda non può che nascere dalla risposta ad altro quesito: c’è corrispondenza tra le qualifiche, i “nomi dei gradi”, le competenze richieste, i requisiti di ingresso presenti e passati, la selettività dei percorsi di crescita interna presente e passata in IVASS e in Banca d’Italia?
La risposta ci sembra oggettivamente negativa. Noi non intendiamo mancare di rispetto a nessuno: chiunque lavori merita tutta la nostra considerazione. Però, se non dispiace troppo, vorremmo non si mancasse di rispetto a 7.000 dipendenti della Banca d’Italia.
3. Avanzamenti e struttura degli organici: qualche confronto IVASS-Banca d'Italia
Già in sede di assunzione: in nessun ente, nessuno compreso l’IVASS (ex ISVAP) i concorsi di ingresso sono mai stati paragonabili a quelli della Banca d’Italia, la cui complessità non ha pari nelle pubbliche amministrazioni in Italia.
E sui percorsi di avanzamento interni? In Banca d’Italia - lo sappiamo bene - esistono da sempre le forche caudine per il passaggio di grado. Pur rimanendo all’interno dell’Area Operativa (46% del personale), il passaggio a Coadiutore necessita del superamento di un concorso estremamente complesso e selettivo. A maggior ragione il passaggio all’Area Manageriale.
E nell’Area Manageriale, stanno venendo a galla i nodi di un imbuto strettissimo che si va formando al livello di Segmento di Consigliere.
In IVASS, l’attuale composizione del personale parla chiaro: solo il 14% del personale è (ancora) operativo, l’86% appartiene all’Area Manageriale.
I soli Consiglieri rappresentano ben oltre il 50% dell’intero personale.
Ma attenzione: la piramide è rovesciata anche all’interno dei vari comparti.
Ad esempio: all’interno della macro-categoria di Specialisti/Consiglieri, prima che le Relazioni annuali diventassero “elusive”, si evidenziava una composizione interna, dal livello più basso a quello apicale, siffatta: 12,6% - 17,9% - 69,5%.
Tutti all’apice, quindi, nonostante l’età media sia uguale alla nostra: non stiamo parlando di dipendenti che hanno alle spalle una trafila di 800 anni che da noi spiegherebbe questi percorsi di carriera.
Per completare il quadro informativo, come detto si evidenzia manca anche ogni corrispondenza - a parità di grado - sul piano retributivo: gli stipendi IVASS sono sensibilmente inferiori ai nostri.
A maggior ragione torniamo alla domanda: come saranno inquadrati?
Innanzi tutto: nessuno crede alla favoletta che un Ministro o un parlamentare possa scriverlo in una legge senza che quella legge sia stata pensata, ripensata e scritta direttamente dalla Banca d’Italia. Quindi, nessuno pensi di sfuggire alle proprie responsabilità.
4. Responsabilità verso i colleghi dell'Area Operativa
Responsabilità nei confronti del personale operativo della Banca d’Italia. Incredibile si faccia finta di niente davanti a un enorme problema di comparazione col personale operativo di Banca, schiacciato da politiche gestionali volte a contenere i costi, e per questo impigliato da decenni in un sistema di inquadramento mortificante che ha penalizzato migliaia di colleghi dalle straordinarie capacità.
O dobbiamo pensare che la richiesta di diverse Organizzazioni in sede di trattativa sulla riforma, di dare corso alla legittima aspirazione di tanti colleghi di passare nell’Area Manageriale sia stata respinta dalla Banca, perché tanti posti sono già "prenotati" dalle future immissioni dell’IVASS?
5. Responsabilità verso i colleghi dell'Area Manageriale
Responsabilità nei confronti del personale dell’Area Manageriale della Banca d’Italia. Non sfugge a nessuno che - nonostante i numeri delle nostre promozioni da Esperto siano in aumento - ci siano enormi sacche di personale che da quel grado si muoverà con estrema difficoltà, o più verosimilmente non si muoverà mai.
Chi spiegherà ai nostri colleghi che il contagocce per i passaggi a Consigliere si è otturato per intere categorie, nonostante lo meritino pienamente, ma al contempo possiamo importare 200 nuovi Consiglieri dall’IVASS?
E i colleghi Consiglieri, che già hanno subodorato di trovarsi nel grado apicale della finta Area Manageriale, perché a quella vera possono salire solo pochi eletti, come faranno spazio a qualche centinaio di altri aspiranti Direttori?
6. Norme a salvaguardia del personale, subito! Occhio a parole & silenzi interessati
Con il rispetto dovuto a tutti, quindi, il SIBC intende difendere sacrosante ragioni di equità.
Per questo, nella nostra proposta di riforma avanzata a tutte le altre Organizzazioni, è prevista una clausola di salvaguardia che va assicurata a tutto il personale dell’Istituto.
In caso di immissione di altre Autorità, occorre rettificare in automatico l’inquadramento del personale oggi presente in Banca, per evitare che venga sottoposto a 400 nuovi “dipendenti confluiti” che non sono superiori ai nostri colleghi, e che a loro volta non potrebbero essere penalizzati in sede di inquadramento.
Le altre Organizzazioni sindacali della Banca, molte delle quali hanno solide rappresentanze anche in IVASS, non dovrebbero comunque avere difficoltà a scegliere tra il bene dei dipendenti della Banca d’Italia e quello del proprio sindacato di sommare iscrizioni su iscrizioni. Abbiamo invece letto che “il processo di unificazione tra Banca d’Italia e IVASS è un’eccezionale opportunità” (per chi, non è stato specificato, ndr).
Abbiamo letto che “i Dipendenti di IVASS dovranno avere il trattamento già previsto da quelli di Banca d’Italia”.
E tanti silenzi non meno inquietanti di parole “dal sen fuggite”.
Nascondere al personale le possibili conseguenze sulla già precaria situazione degli avanzamenti in Banca d’Italia e sulle prospettive di sviluppo professionale dei colleghi è un atteggiamento inquietante.
E’ giusto interrogarsi, ed è doveroso chiamare la Banca a rispondere sulle questioni poste.
Chi è oggi in Banca e si trova la porta sbarrata ad avanzamenti significativi deve pretendere verità e trasparenza. Da tutti.