Non perdiamoci di vista! (è un ordine)

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Non perdiamoci di vista! (è un ordine)

sibc_raccolta comunicazioni
Pubblicato in orario_di_lavoro, smartworking · Giovedì 13 Apr 2023
Tags: orario_di_lavorosmartworking
Non perdiamoci
di vista!
(è un ordine)

  • L'incredibile messaggio sul lavoro da remoto
  • Le reazioni possibili

La nota di ieri dell’Amministrazione, composta di tre pagine di messaggio e una quarantina di allegati, può essere agilmente sintetizzata così: “Il lavoro da remoto funziona alla grande. La Banca migliora per efficienza ed efficacia, ma ha una paura fottuta del nuovo e del progresso. Quindi, tutti fermi così: guai a perdersi di vista”.
Il "volantino" di Bechis, cui avevamo accennato ieri, era quindi -come previsto- la consumata trombetta che annunciava la retromarcia della Banca, una retromarcia in completa contraddizione con gli esiti delle analisi condotte dalla stessa Banca, e riportate nell’allegato principale.
Pur a fronte di enormi passi avanti  in termini di efficienza, di efficacia, di coinvolgimento, di  responsabilità individuale e sociale, questo Vertice dell’Istituto  sceglie quindi di opporsi al futuro, penalizzando innanzitutto le  Filiali, escluse anche dai più modesti aggiustamenti decisi dopo 18 mesi, e di cui continuano a
non capire i compiti svolti nelle Segreterie e le multiformi attività svolte nelle Divisioni GSP. Una scelta coerente con la visione di “manovalanza” da tempo riservata a chi lavora alla “periferia dell’Impero”, e che magari è voluta per produrre i desiderati effetti di fuga in caso di future agevolazioni all’uscita.
L’opposizione al futuro significa anche altro. Significa opposizione al miglioramento di efficienza, qualità ed efficacia del lavoro,  perfettamente fotografata nei dati esposti ma incredibilmente  considerati obiettivi secondari e irrilevanti ai fini delle scelte  organizzative.
Significa opposizione alla responsabilità sociale,  misurabile in termini di minori consumi di energia elettrica e di  carta, minori emissioni di gas serra per i tragitti casa-lavoro,  miglioramento del benessere delle persone con disabilità.
Significa opposizione a se stessi, certificando che in 18 lunghi mesi chi ha la responsabilità dell’organizzazione e del personale non è stato capace di innovare il minimo processo o procedura di lavoro, rimanendo al palo sul piano della digitalizzazione.
Significa anche una dichiarazione di sfiducia completa nei confronti dei Capi dei Servizi e delle Filiali,  che accanto al ri-riconoscimento formale della “possibilità di  estendere la flessibilità della Struttura stessa o di alcune sue  divisioni oltre la fascia standard” (intendono i famosi 12/120 gg., ndr), leggono una gragnuola imbarazzante di messaggi intimidatori:
Ω l’assetto attuale “rappresenta un punto di equilibrio che bilancia i diversi obiettivi di efficacia, presidio dei rischi operativi, socialità e conciliazione vita-lavoro” (chi sei tu per pensare di cambiarlo?)
Ω “la prevista possibile estensione dei giorni di lavoro da remoto” va effettuata “con cautela e considerandone tutti i diversi aspetti” (pensaci 1000 volte prima…, ndr) dovendone “attentamente verificare e poi con cura assicurare  i presupposti organizzativi e gestionali che permettono il mantenimento  di standard elevati di qualità e di tempestività dei servizi resi e un  efficace presidio dei rischi operativi” (io ti ho avvisato, ndr).  
Ω “nella sua gestione concreta, serve porre una particolare attenzione, tenuto conto del più elevato numero di giorni telelavorabili, alla programmazione delle presenze in ufficio,  in modo da assicurare tanto l’adeguato presidio delle attività e dei  rischi quanto le occasioni di incontro e confronto fra le persone” (per essere chiari: non sapete opporvi ai 12 giorni? Almeno rendetegli la vita impossibile con la programmazione delle presenze).
Ω infine, “serve periodicamente rivalutare  l’eventuale estensione, in relazione agli effetti concretamente  registrati, che deve quindi intendersi come intrinsecamente definita per periodi definiti nel tempo” (come  le flessibilità individuali: danno l’ok un mese per l’altro, così ti  fanno ripresentare la domanda continuamente, per poter scrivere che  hanno "accolto 1.000 domande di flessibilità"..sic!!!).
Il messaggio esplicito ai Capi è: se osi passare ai 12 giorni, qualunque cosa non dovesse funzionare in futuro, sarà addebitata alla tua scelta mal ponderata.
Ma su questo torneremo.
Oggi è importante capire che davanti a un messaggio del genere,, il  personale deve rispondere con forza, agendo su strumenti importanti che  ognuno ha a disposizione. Il rapporto con i Capi. La disponibilità o  meno al "di più" che viene sempre chiesto. L’iscrizione sindacale.
Sono questi i segnali da cui il Vertice capisce se può fare quel che vuole del proprio personale, col plauso dei cheerleader di turno, o se dovrà ricominciare a rispettarlo.


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