Lavoro da remoto: è partito il messaggio sbagliato
Pubblicato in orario_di_lavoro smartworking · Giovedì 30 Mar 2023
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Lavoro da remoto
È partito il messaggio sbagliato
Dopo tanta attesa, i vertici del Servizio Gestione del Personale hanno alfine partorito un messaggio sulla “pianificazione delle giornate di lavoro da remoto e delle assenze”. Già l’oggetto della comunica-zione in CAD (n. 566532 del 28.3.23) funge da involontario spoiler: la confusione dei due argomenti preallerta che il contenuto non è quello atteso dal personale.Vengono quindi illustrate “ulteriori novità” del mitologico Launchpad “a un anno dall’avvio del nuovo modello”.Veramente, a un anno dall’avvio del nuovo modello è previsto tutt’altro: in particolare, la revisione delle fasce inizialmente classificate a bassa e minima lavorabilità da remoto, anche sulla base delle analisi, controanalisi, studi, approfondimenti, confronti, questionari… che però non bastano mai. (Avvertenza per i vertici del Servizio GEP e Organizzazione: domani è l’ultimo giorno utile per non essere ufficialmente inadempienti).Queste “ulteriori novità” consistono invece di alcune curiose funzionalità, che sembrano pensate (as usual) per aiutare chi vuol mettere i bastoni fra le ruote, più che per agevolare il lavoro da remoto e sottolinearne l’equipollenza con quello in presenza.Due esempi.Il primo: “I Capi delle divisioni possono consultare un nuovo report Launchpad per il monitoraggio dei massimali individuali di lavoro da remoto” dei c.d. sottoposti. Il che è curioso, perché su questo non c'è bisogno dei Capi: la procedura blocca in automatico il superamento dei limiti individuali. Per cui, ci si chiede a cosa serva che il Capo della Divisione sia costantemente aggiornato sui giorni residui di ciascuno. Per permettergli di avvertirti subito, con sguardo ammonitore “sei vicino al massimale, fai attenzione a non superarlo”, piuttosto che, con sguardo severo, “sei vicino al massimale, non ti vergogni nemmeno un po?”, oppure, con sguardo da papà orgoglioso “non hai utilizzato nemmeno un giorno, bravo!”.Secondo esempio:“I Capi delle divisioni possono “bloccare” nella fase di pianificazione uno o più giorni destinandoli ad attività in presenza (ad es. incontri o eventi specifici)”. A parte che conosciamo Dirigenti cui pruderanno le mani con questa funzionalità, infilando incontri a scacchiera per “bloccare” più giorni possibili, c’è da chiedersi se basta davvero un incontro qualunque per “bloccare”, o se non risulta a GEP che la normalità è ormai quella di tenere incontri e riunioni in modalità ibrida; c’è da chiedersi se questo nuovo tasto-fine-del-mondo bloccherebbe un singolo malcapitato o l’intera divisione; c’è da chiedersi che senso ha “bloccare” quando si può già non approvare una specifica pianificazione, a patto che vada contro motivate “esigenze di servizio”.Il messaggio termina autocertificandosi di andare “nella direzione di un’ulteriore semplificazione e arricchimento degli strumenti messi a disposizione delle persone”. Peccato, però, che gli arricchimenti che sono dovuti, e che tutti attendono, NON CI SONO.Dov’è finito l’impegno del Segretario Generale a dare il via libera per il passaggio a 12-120 giorni entro la fine di marzo?Dov’è finito l’impegno contrattuale della funzione Organizzazione a revisionare le fasce delle divisioni a bassa e minimia remotizzabilità entro un anno dall'entrata in vigore?Davvero: se questa Amministrazione ha deciso di affondare nel discredito generale e nella mancanza di credibilità, è sulla strada giusta.Noi pensiamo che il personale vada difeso da questo “cupio dissolvi”, con ogni mezzo.