Area Manageriale - Sette anni in Tibet (e ritorno)

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Area Manageriale - Sette anni in Tibet (e ritorno)

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Pubblicato in carriera_manageriale · Lunedì 03 Apr 2023
Tags: carriera_manageriale
Area Manageriale
Sette anni in Tibet (e ritorno)

Tutto come prevedibile e previsto: in un recente volantino intitolato “Sette anni in Tibet”, il sindacato più amato dai Vertici d’istituto “scopre” ciò che il SIBC ha evidenziato – numeri alla mano - fin dall’estate scorsa in “Indagine su una carriera al di sopra di ogni sospetto” (e al di sotto di ogni aspettativa), unica e sola verifica dell’Area Manageriale sinora condotta.
Di ritorno dai monti, i “tibetani” si accorgono che…
i fantastici bonus una tantum, strombazzati a compensazione (parziale) di minori passaggi strutturali di livello economico, “sfuggono alle più elementari norme di trasparenza” (ma va!?) e che lo sbandierato aumento da 4 a 6 del numero massimo di gratifiche erogabili è stata una tale presa in giro (due beneficiari su tremila direttivi) da risultare “offensiva”; sebbene ciò – sia chiaro - sia stato fatto “in una logica di maggiore riconoscimento del merito” per riprendere le parole di GEP, sottoscritte dal Segretario Generale;

i passaggi di livello evaporano e si preannunciano lacrime e sangue – solo per Consiglieri ed Esperti – al prossimo giro di avanzamenti economici; i tibetani temono adesso che “l'obiettivo evidente è quello di aumentare il numero di persone che percepirebbero il livello al terzo anno”. Sveglia, ragazzi, è quanto avreste potuto facilmente leggere CINQUE MESI FA (puntata del 21 novembre della nostra “Verifica”) con tanto di scenari di impatto su Consiglieri ed Esperti (qui sotto vi riportiamo solo il “worst case”, quello preferito dai Vertici per il 2023). Vi diciamo adesso qualcosa in più: ci giungono voci di un pentimento tardivo dei “capoccioni” sulle deportazioni al “terzo anno”. Sono state forse le rimostranze dei manager intermedi che, come avevamo pronosticato, non vogliono punire innocenti e creare l’inferno nei propri uffici? Ah, saperlo, ma se anche questa retromarcia fosse reale, i Vertici lucrerebbero comunque: meno livelli al primo anno (per riversarli al “secondo”), rallentamento della crescita stipendiale, più soldi per lo Stato ed ennesima farsa sul cosiddetto premio al merito!!!
i passaggi di segmento ristagnano e le categorie più deboli vengono svantaggiate: dai c.d. "Esperti interni" alla rete territoriale – sul cui destino ci giungono voci che riteniamo inquietanti; nella nostra verifica (in particolare, qui e qui), sono già presenti dati di fatto e analisi accurate per aprire gli occhi sull’unico obiettivo di questi Vertici: tagliare i costi;
la “dual ladder” (ossia: il riconoscimento di Alte Professionalità) non esiste per Consiglieri ed Esperti; fra i Direttori invece c’è una più generosa quota di “professional” con signorili carriere economiche, preferibilmente in staff.
Sette anni in Tibet” (e ritorno) è quindi la storia di sindacati-sherpa dei Vertici aziendali - che nel 2016 hanno propagandato e fatto bere a Consiglieri ed Esperti la favoletta di una riforma dei “direttivi” basata sul merito individuale - salvo poi rientrare dai monti e (fingere di) accorgersi che... è un obbrobrio. Con 7 anni di ritardo, si alzano lamenti per il trattamento riservato alla porzione inferiore della pseudo-unica “Carriera Manageriale”; nulla c’è, al contrario, da dolersi per l’autentica “carriera manageriale”, quella dirigenziale, tutelata da CISL-CIDA-DASBI con garanzie scolpite nel Regolamento del Personale.
Ebbene, taluni “tibetani” invocano adesso la “verifica” della riforma che la Banca non ha mai voluto né fatto, proponendosi addirittura come soluzione ai problemi che hanno creato 7 anni fa.
E’ il momento di mettere costoro a riposo e far capire che occorre un cambio di direzione, un cambiamento d’aria di cui il SIBC, indipendente per costituzione, è oggi bandiera!


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